venerdì 27 giugno 2008

La lampadina difettosa

L., mi guarda con i suoi occhi spiritati, la mole del suo corpo sta in piedi davanti a me.

"pregare non vuol dire parlare a vanvera, o fare una cosa tanto per fare" dice

mi sta spiegando di quando stava cercando lavoro e un prete le dava i consigli su come pregare per trovarlo.
"mica si prega così e olè ti arriva il posto!" ride sguaiata, la sua risata ha un che di triste-allegria.

"pregare vuol dire prepararsi tutti i giorni ad ottenere ciò che si chiede. Vuol dire crederci e perseverare...oh, alla fine il lavoro l'ho trovato!"

L. fa la metalmeccanica adesso, non le piace ma, nonostante i suoi problemi psichiatrici, riesce a mantenere una casa e convive con il suo ragazzo. Anche lui con problemi gravi.

L. ha questo potere: lancia strali di luce involontaria, come una lampadina difettosa, lampeggia e a volte rimane accesa per qualche minuto.

E' allora che mi domando chi sia il vero pazzo tra noi due. Chi sia inconsciente.
E a volte, se riesco a svegliarmi dal torpore del pregiudizio, riesco a cogliere le perle che sa distribuire intorno.

Gioca al gratta e vinci, fuma una sigaretta, ride sguaiata e salta da un discorso all'altro.
Chi le darebbe quattro soldi per ciò che dice?

Eppure, col suo lampeggiare, mi fa vedere che nella stanza mancava la luce.

Buona vita

Federico

mercoledì 25 giugno 2008

Il re burlone e il masso

Un giorno un re burlone decide di mettere un masso in mezzo ad una strada stretta di montagna che portava ad un famoso monastero.
Passa di lì un mercante, tutto indaffarato: guarda il masso, impreca e prova a vedere se riesce a passare di fianco...ma niente: la strada è troppo stretta e il sasso la chiude tutta. Potrebbe provare a spostarlo, ma sarebbe troppo faticoso, allora torna indietro e decide di fare la via bassa.

Passa di lì una dama in portantina, con le sue damigelle al seguito e i suoi schiavi. Appena vede il masso viene presa dallo sconforto, i suoi schiavi potrebbero spostarlo, ma lei teme che sia un agguato orchestrato dai briganti per derubarla...così decide di fuggire via da quel posto, percorrendo la via bassa.
Passa di lì un sacerdote con il suo discepolo e appena si accorge dell'ostacolo fa finta di niente e dice al suo discepolo " conosco una via più breve per raggiungere il monastero, seguimi" e si incamminano anche loro per la via bassa.
Infine arriva un taglialegna, di ritono a casa dopo una dura giornata di lavoro. Ha la schiena spezzata dalla fatica, ma il buon umore di chi si è guadagnato la giornata. Vede il masso per la strada e la prima cosa che pensa è "meglio che sia capitato adesso che più avanti, ho ancora un po' di forze". Prova a spostarlo e dopo un po' di sforzi lo fa cadere giù dal burrone. Il masso rotola, rotola e si ferma proprio nel bel mezzo.... della via bassa, dove il mercante, la dama e il sacerdote sarebbero passati di li a poco.
Mentre sulla strada di montagna, incredibile ma vero, sotto il masso il re burlone aveva nascosto... un tesoro!
Il teglialegna con i soldi comprò il bosco intorno al monastero e condusse una vita saggia e ricca di soddisfazioni.
Buona vita
Federico

martedì 24 giugno 2008

Il Buddha sorseggia spuma bionda

Sono al bar a mangiare e viene al tavolo un bambinetto di circa quattro anni: occhi a mandorla, sorriso simpatico e testa rasata.

Sale sulla sedia, le gambe ciondoloni e appoggia il mento sui due pugnetti.
Poi con un esilarante accento tra il cinese e il bresciano mi fa "come ti chiami?".
Faccio il serio e rispondo "Federico, e tu?"
"Luciano"
Adesso però rido...

Luciano ha letteralmente portato il sole dentro al bar. Vederlo muoversi tra i tavoli è uno spettacolo. Senza timori, pudori, timidezze...si apre la strada con la sua calma serafica e il suo sorriso. Impossibile resistergli. Condivide con tutti le sue emozioni, senza "dighe emotive". Semplicemente fluisce...

Mastica lentamente le sue patatine, sorseggiando una spuma bionda in un minuscolo bicchiere.
Dal suo punto di vista il mondo va bene così.
E infatti il mondo gli si apre davanti, come un enorme prato verde sovrastato da milioni di aquiloni multiformi.

Lo guardo, sorrido e penso.

I bambini sono il nostro "paradiso perduto".
Ci danno un assaggio di ciò che possiamo riconquistare.
Tornare bambini è la chiave per il nostro personale paradiso in terra.

Buona vita

Federico

lunedì 23 giugno 2008

Saggezza popolare

Avete presente il detto "aiutati che Dio t'aiuta"?

Parla di un'esperienza che più o meno tutti noi abbiamo fatto nella vita: mettere un'intenzione chiara nelle proprie azioni migliora le possibilità di raggiungere il risultato.

l'amico dizionario suggerisce... intenzione=tendenza dell'animo verso un determinato scopo

Partiamo dal fondo:
devo avere uno scopo, un obbiettivo, UNO.
E qua ci sarebbe già da ridere: quando entro in una stanza di obbiettivi me ne vengono in mente un centinaio. E più sto attento più ne vedo.
Serve quindi il tempo per dissipare le nebbie della mente e fare una scelta.

Poi continua così:
l'obbiettivo deve essere determinato, circostanziato, CHIARO.
Bhe, mi posso anche dare l'obbiettivo di "essere attento verso gli altri", ma cosa significa, concretamente?
Serve il dono della sintesi e della concretezza.
Per esempio mi dico "ascolterò con attenzione quella persona, senza interromperla"

Prosegue:
e parla di animo. L'amico dizionario mi dice che devo fare una scelta chiara con la parte più profonda di me, sentire cosa è UTILE e importante in quel momento per me. E per sentire profondamente ho bisogno di coinvolgere tutto me stesso: tutto il corpo, tutto il cuore e tutta la mente.

Infine:
parla di tendenza. Tendere vuol dire anche "tirare una cosa allentata".
Quindi viene suggerito che una volta trovato un scopo utile e bello da concretizzare devo cercare di mantenere COSTANTE il mio proposito.
E perchè mai? Perchè la volontà continua ad allentarsi, a cambiare direzione. L'attitudine allo sforzo non è automatica e senza sforzo si va dove tira il vento: in questo caso il vento dei pensieri, delle cento intenzioni superficiali.

Ma c'è una cosa che l'amico dizionario non dice, ma la nostra esperienza e la saggezza popolare mostrano chiaramente.

Avere un'intenzione chiara produca una specie di magia.
In qualche modo, è come se, non solo io, ma anche ciò che mi circonda mi aiuti a raggiungere il risultato (il Dio t'aiuta di cui sopra).

Se in mezzo alle persone sono ben motivato e ho un'intenzione chiara, è come se la gente lo sentisse e agisse coerentemente con la mia intenzione.

Quante volte ci siamo trovati in situazioni assurde... le volte che eravamo ben motivati, positivi e con le idee chiare sono arrivati gli aiuti più inaspettati! Questa è magia : )


Buona vita

Federico

domenica 22 giugno 2008

Musica (parte seconda)

Prenditi una pausa, chiudi gli occhi, apri il cuore e ascolta questa poesia ....

Una Buona Domenica,

franca


http://www.youtube.com/watch?v=T7Hg8wO38-M


Io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo io lo so che non sono solo anche quando sono solo
sotto un cielo di stelle e di satelliti tra i colpevoli le vittime e i superstiti
un cane abbaia alla luna
un uomo guarda la sua mano
sembra quella di suo padre quando da bambino lo prendeva come niente e lo sollevava su
era bello il panorama visto dall’alto
si gettava sulle cose prima del pensiero
la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero
ora la città è un film straniero senza sottotitoli
le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli il ghiaccio sulle cose la tele dice che le strade son pericolose ma l’unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire più a sentire niente
il profumo dei fiori l’odore della città il suono dei motorini il sapore della pizza
le lacrime di una mamma le idee di uno studente gli incroci possibili in una piazza
di stare con le antenne alzate verso il cielo io lo so che non sono solo
io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
la città è un film straniero senza sottotitoli
una pentola che cuoce pezzi di dialoghi
come stai quanto costa che ore sono che succede che si dice chi ci crede e allora ci si vede
ci si sente soli dalla parte del bersaglio
e diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te
ma ti guardi intorno e invece non c’è niente
un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che hanno ancora il coraggio di innamorarsi e una musica che pompa sangue nelle vene
e che fa venire voglia
di svegliarsi e
di alzarsi
smettere di lamentarsi
che l’unico pericolo che senti veramente è quello di non riuscire più a sentire niente di non riuscire più a sentire niente
il battito di un cuore dentro al petto
la passione che fa crescere un progetto
l’appetito la sete
l’evoluzione in atto
l’energia che si scatena in un contatto
io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che
non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
e mi fondo con il cielo e con il fango
e mi fondo con il cielo e con il fango

mercoledì 18 giugno 2008

Il presente assente

"C'è sempre tempo per farlo..."

ore 20:22 Ospedale di Crema, reparto cardiologia.
Mio padre mi guarda un po' di sbieco, non può alzare la testa perchè deve rimanere disteso per via dell'operazione alle coronarie che ha fatto oggi. Avrebbe dovuto fare un controllo a febbraio, ma ha rimandato...

"C'è sempre tempo per farlo..."

Ho una vecchia amicizia: avvelenata dalle cose non dette, soffocata dai meccanismi, dalle azioni-reazioni quotidiane. Adesso è un anno che non ci parliamo e quelle cose non dette rimangono dentro. Avrei dovuto chiarirle tanto tempo fa, ma preferisco aspettare il momento giusto...

"C'è sempre tempo per farlo..."

Quante volte mi sono detto questa frase, per dormire sonni tranquilli.
Quando la scelta si fa pressante, quando sento che c'è qualcosa di doloroso da affrontare, allora, dalle quinte della mia mente, esce fuori questa frase e mette tutto "a posto".

Di solito ne viene in rinforzo un'altra più sottile "adesso non è il momento giusto, occorre aspettare". Come se fosse un dispiacere! Invece una parte di me è contenta di posticipare, di aggirare l'ostacolo.

Ma l'ostacolo, inevitabilmente, si ripresenta più grosso.
E' così che vivo sospeso tra il passato e il futuro.
Tra il non fatto e il da farsi.

Eppure dietro ogni ostacolo c'è un'opportunità di crescita da cogliere.

"E' vero, c'è sempre tempo per farlo...ma è meglio farlo adesso!"

Riprendiamoci il tempo della vita, riprendiamoci il presente.

Buona vita

Federico

sabato 14 giugno 2008

Tra Coelho e Jim Morrison

"Il segreto è cadere sette volte e rialzarsi otto"
P. Coelho


E' proprio un segreto. Un segreto che rimane chiuso in me. Un segreto che io stesso mi nascondo.

Eppure è così semplice. Un affare da bambini. Li avete visti quando provano a camminare? Quanto tempo ci mettono a rialzarsi? E io invece quanto tempo ci metto ad ammettere l'errore e mettermi in moto per recuperare?

Eppure è così semplice. Rialzarsi è alla portata di tutti. E' il sentiero giusto che si mostra quando abbiamo sbagliato strada....basta aprire gli occhi e imboccarlo.

Eppure è così semplice: basta ricordarlo : )

Buona vita e un abbraccio

Federico

P.S.

"Non è forte chi non cade mai, ma chi cadendo trova il coraggio di rialzarsi"
J. Morrison

venerdì 13 giugno 2008

Musica

"Un uomo guarda la sua mano, sembra quella di suo padre quando da bambino lo prendeva come niente e lo sollevava su...... Era bello il panorama visto dall’alto..... si gettava sulle cose prima del pensiero...... La sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero… "
..........
"Ma l'unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire più a sentire niente..."
..........
"...Fa venire voglia di svegliarsi.... e di alzarsi..."
(Fango - L.C.)
....,
Franca

martedì 10 giugno 2008

Dubbio amletico

"Essere, o non essere, questo è il problema: se sia più nobile per la mente soffrire per i colpi e le ferite del destino avverso o armarsi per lottare contro un mare di guai e con la lotta annullarli per sempre?"
Shakespeare

Certo che il nostro William la sapeva lunghissima su come siamo fatti noi esseri umani...

Per lui ci sono due strade ben distinte che una persona può percorrere:

1.
La prima vede la nostra mente dibattersi tra le sofferenze quotidiane, spesso immaginarie.
Nel vano tentativo di scansare i guai e i problemi, di accomodarsi sugli allori delle certezze, la mente si tira addosso sfighe le più varie e i cataclismi mandati dal destino.
Non risolve i problemi pensando che si risolvano da soli...e i problemi raddoppiano ad ogni giro di giostra.

2.
La seconda vede la nostra mente impegnata nella lotta quotidiana contro i nostri problemi, veri o fasulli, le pigrizie, le paure, le ansie.... e nella lotta a viso aperto sconfiggerli ad uno ad uno, con costanza e ottimismo, fino ad annullarli per sempre.
Questo perchè inizia a capire che un problema affrontato è una parte oscura di me che viene alla luce e che, una volta illuminata per bene, scomparirà dal mio cammino.
E al prossimo giro di giostra, avrò tolto un altro velo al palcoscenico della mia consapevolezza.

Ganzo William, eh? Quasi quasi sarebbe da rileggere : )

Buona vita

Federico

lunedì 9 giugno 2008

La mano e la luce

La mente è come una mano
se la concentro la mano si chiude
se la rilasso la mano si apre...


e può cogliere ciò che proviene dall'alto.



"Concentrazione" = focalizzare la mente su un compito o su un pensiero ignorando gli avvenimenti esterni.
Oggigiorno la concentrazione viene considerata una buona pratica, esaltata e insegnata con metodi scientifici. Si dice spesso che un lavoro è ben fatto quando si è concentrati.

Ok, quindi basta tener fuori gli stimoli esterni e raggiungerò grandi risultati?

Facciamo un esperimento.
Provate a mettervi tranquilli,
fate un bel respiro
e chiudete gli occhi cercando di "tenere fuori gli stimoli" per cinque minuti...

Sento rumori, brontolii dello stomaco e ogni sorta di pensieri che si attaccano l'uno all'altro...

Gli stimoli entrano, anzi, molti arrivano da dentro...
Eppure fino a poco fa non li sentivo...li ingnoravo: quindi ero concentrato?

In qualche modo si, anche se il termine migliore è identificato.
Quando sono identificato con un "gruppetto di stimoli" non riesco a vedere gli altri, che comunque ci sono e mi influenzano.
Anzi, la cosa più assurda è che non riesco a vedere neanche il "gruppetto di stimoli" con cui sono identificato!

Chiedete a un pesce se riesce a vedere il mare... : )
se è immerso nell'acqua non può
l'unico modo è quello di tirarlo fuori.

E come facciamo a tirarci fuori dall'acqua dell'identificazione?
Mano chiusa, mano aperta

Rilassiamoci, ascoltiamo ciò che accade fuori e dentro di noi e la mente si aprirà un poco.

Quel tanto per raccogliere un briciolo di luce.

Buona vita


Federico

domenica 8 giugno 2008

La stessa sostanza dei sogni

"Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e la nostra piccola vita è circondata dal sonno"
Shakespeare

Questa frase mi ha colpito molto la prima volta che l'ho sentita, ma non l'avevo capita.
Il bello delle grandi frasi è che per capirle tocca fare esperienza del loro significato: solo allora si coglie, magari solo parzialmente, quello che vogliono dire.

Ho guardato su internet e per questa frase ci sono le interpretazioni più varie.
A me suscita queste due riflessioni:
1.
Siamo della stessa sostanza dei sogni, e di cosa sono fatti i sogni?
I sogni mi parlano della parte più profonda di me, delle mie aspirazioni più essenziali...a volte penso che in fondo al mare del mio inconscio ci sia scritto il destino della mia vita e i sogni siano come pesci che spuntano fuori dall'acqua per un attimo, luccicanti al chiaro di luna.
Se li seguo fino in fondo, magari posso trovare il mio tesoro...

2.
I sogni si fanno nel sonno, ma la nostra piccola vita è circondata di sonno.
Questo mi dice che anche quando credo di essere sveglio...in realtà sto dormendo.
Di sicuro non fisicamente, ma spiritualmente si. Vuol dire che faccio un sacco di cose: cammino, parlo, lavoro, rido, sono triste...senza esserne pienamente cosciente. E' come se per un qualche sortilegio, la mia giornata, che è piena di colori, la vedessi in bianco e nero.

E allora, sulla scia delle citazioni:

"il modo migliore per realizzare un sogno è quello di svegliarsi"
Paul Valery

e per svegliarsi c'è un via...

"la sofferenza è forse l'unico mezzo valido per rompere il sonno dello spirito"
Saul Bellow

...sforziamoci di restituire i colori alla nostra vita : )

Buona vita

Federico