giovedì 30 ottobre 2008

Botanica sociale

"L'albero può crescere verso il Cielo solo se le sue radici affondano in profondità verso il cuore della Terra. Siamo semi di alberi che si sono addormentati nella terra umida: è venuto il momento di risvegliarsi."
P. Sullivan

In questo periodo di proteste di piazza, sempre più mi pare saggio riuscire ad affondare la nostra voglia di cambiamento nella semplice e fertile terra della realtà.

Sperimentando nuovi modi di fare società.

Cercando la scintilla che fa brillare gli occhi appena svegli e ci fa camminare sostenuti verso le nostre mete.

Buon vita
Federico

martedì 28 ottobre 2008

Il signore delle mosche

Mosche ronzano
intorno alla faccia,
guai chi le scaccia


Mi accorgo che le preoccupazioni principali della mia giornata sono delle emerite cavolate.

Mi danno fastidio le lamentele dei miei colleghi, mi dà fastidio l'atteggiamento spento del mio capo, mi dà fastidio il tempo che minacci pioggia...

Poi, quando mi ricordo di restare in silenzio e ascoltare i battiti della mia vita, allora queste preoccupazioi svaniscono...

Il giorno dopo neanche me ne accorgo...eppure ci sono ancora.
Semplicemente è cambiato qualcosa.
Per un poco l'attenzione si è spostata dal fuori al dentro.
Il dentro è fiorito e il fuori è cambiato.
Anche se il mondo continua ad andare allo stesso identico bizzarro modo.

Buona vita

Federico

martedì 14 ottobre 2008

Uccelli migratori

Passiamo lenti
come stormo d'uccelli
verso il Sole.


Mi accorgo che spesso le mie giornate passano con l'unico obiettivo: essere riconosciuto.
Cerco apprezzamento per quello che faccio, sguardi verso di me, ammirazione....
E quando ce li ho non mi riempiono, ne vorrei di più.

Poi, nei momenti di raro silenzio, si affaccia il sentimento che mi ricorda gli obiettivi più profondi che mi sono dato in questo passaggio terreno...

Allora, come un uccello migratore che si è perso, mi rimetto in fila con gli altri compagni di viaggio

e il Sole mi illumina il viso.

Buona vita

Federico

lunedì 13 ottobre 2008

Il prestigiatore

Sul far della sera, per le vie di Bergamo Alta...

La gente in strada nel giorno di festa.
Un uomo ed un vecchio cilindro in testa,
la barba lunga e gli occhi sfuggenti.
Sul volto un sorriso a mezzi denti:
le carte si muovono velocemente,
spariscono e tornano magicamente.

Gli occhi son tutti dove lui dice:
"guardate le mani attentamente"
la gestualità ipnotizzatrice
svia l'attenzione della gente.
Il trucco c'è ma non si capisce,
sta nella mente di chi si stupisce.


Buona vita

Federico

mercoledì 8 ottobre 2008

La ginestra

Martedì 7 ottobre
Università degli Studi di Milano.
Esame di Poesia.

Vale "Proprio bella questa poesia di Leopardi...la Ginestra...molto profonda"
Fede "Spero che non mi chieda le Grazie, spero che non mi chieda le Grazie..."

A Vale è stata chiesta la Ginestra e alla Fede le Grazie.
Un classico.

Questo mi ricorda ancora una volta che se creo un contesto positivo intorno a me è più probabile che le cose vadano come vorrei. Altrimenti succede il contrario.
Se andassi a dirlo in giro penso che l'80% delle persone sarebbe d'accordo con me, giusto?
Chi negherebbe che rilassarsi ed essere positivo aiuta a far bene un esame?

Eppure ci sono maree di studenti e studentesse ansiosi che si riversano nelle aule di esame, anche se sono preparati.

La questione non è se sanno come far bene un esame.
La questione è "quale me si presenta davanti al professore?"
Quello che sa cosa è bene fare o quello che pensa che l'esame andrà male e che i professori sono tutti delle merde?
A noi la scelta...

Buona vita

Federico

lunedì 6 ottobre 2008

L'etereo volo della farfalla

"Il nostro sviluppo è simile a quello di una farfalla.
Noi dobbiamo "morire" e "rinascere",
come l'uovo muore e diventa bruco,
il bruco muore e diventa crisalide,
la crisalide muore perchè a sua volta possa nascere la farfalla.
E' un lungo processo, e la farfalla vive solo un giorno o due. Ma il disegno cosmico si realizza.
La stessa cosa vale anche per l'uomo.
Dobbiamo distruggere i nostri involucri protettivi. I bambini non ne hanno; e quindi dobbiamo diventare come dei bambini piccoli".
G.I. Gurdjieff - 2 giugno 1922 - Prieuré

Le parole di questo sapiente armeno risvegliano in me il ricordo di quello che è giusto e utile fare nelle vita: costruire e poi lasciar andare.
Costruisco una risposta agli stimoli esterni (un guscio).
Meccanicamente diventa uno schema rigido.
Con sforzo posso lasciarlo andare e aprire nuovi orizzonti.

Se, al momento opportuno, lascio andare l'uovo che mi proteggeva e che adesso mi costringe....
posso guadagnarmi l'etereo volo della farfalla.

Buona vita

Federico

Miracolo al multisala

Sono appena tornato dal cinema.
"Miracolo a Sant'Anna" di Spike Lee

Per la prima volta in vita mia vado al cinema con mia madre e mio fratello... e già ero emozionato per questo. Poi il film era toccante.
E mi toccava tanto che in alcune scene mi mordevo le dita...giuro...

So che è una finzione, eppure mi sono identificato nel film con la mente e con tutte le scarpe.
Mi sembrava di essere dentro. Quando sparavano ci mancava poco che mi spostassi anch'io per evitare le pallottole.

Poi, in rari momenti, ho sentito di essere al cinema.
Nel senso: ho sentito di esserci, di essere seduto in poltrona, di avere intorno delle persone e tutto il resto.
Ma nella maggior parte del film ero "dentro": quindi non ero presente.
Non stavo vivendo la mia vita, fatta di emozioni, sensazioni, pensieri.... ho appaltato tutto al film.
Ho delegato il film a vivere quelle due ore per me.
Non è assurdo?

E' tanto assurdo che, anche quando esco dal cinema, il multisala continua a proiettare...nella mia mente.
E non smette mai.
A meno che mi fermi e inizi a sentire di esserci, di essere dentro il mio corpo, di avere intorno dlle persone..di avere una realtà che si muove intorno e che è del tutto eccezionale.
Basta accorgersene.
E allora.... andare al cinema non serve più.

Buona vita

Federico

sabato 4 ottobre 2008

Il ricordo del reale

In coda con la macchina.
All'ora del tramonto.

Le auto che si fermano e ripartono.
L'aria che entra da uno spiraglio del finestrino mi rinfresca la faccia.
Una luce rosata illumina la mia mano sul volante.

Il cielo è un telo colorato che nasconde una grande verità.

Siamo nulla in confronto alla grandezza dell'universo.
Se arrivasse adesso un asteroide, dal profondo del cosmo, annienterebbe tutto quello che ho intorno.
Le macchine, le case, le fabbriche...
le persone che conosco, le generazioni passate, la storia dell'umanità...

Eppure...

eppure, dentro di me sento che facciamo parte di quella grandezza e che c'è qualcosa che non finirà, qualcosa che tornerà a quella grandezza.

In un momento la mia "realtà" diventa un'illusione e lascia il posto al reale.
E la differenza si sente....

Buona vita

Federico