martedì 23 dicembre 2008

Regale nudità

L'Io nudo resta
col culo all'aperto
fingendosi Re.


Il vitale istinto di essere meglio degli altri, oggi che siamo lontani dai nostri antenati cacciatori/raccoglitori, non potendo provarsi sul campo, si soddisfa con il solo pensiero.
E' così che nascono innumerevoli vocine interiori che, nelle più disparte situazioni, non perdono occasione per dimotrare che "ce l'abbiamo più lungo" di qualcun'altro:
se l'avessi fatto io sarebbe stato meglio, se l'avessero affidato a me sarebbe stato più giusto, io avrei, io farei, io vorrei, io meriterei, io dimostrerei.....
e così via, in un tripudio di condizionali.

La mia vita scorre nel continuo commento interiore di ciò che vedo.
Tutta questa energia sprecata a dimostrare nella mia testa dove va a finire?

La bolletta energetica mi viene presentata a fine giornata, ed è spesso salata.
Meglio invetirle in altro...nelle piccole gioie che il mondo non si stanca mai di metterci davanti.

Quando il pensiero inutile e dannoso si trova spogliato davanti a quella cosa che possiamo chiamare coscienza...solo una risata cristallina si sente rimbombare dentro, all'altezza del cuore.
"Pensavi di essere Re e invece... mostri le chiappe, come le scimmiette del circo."

A quella voce sincera, tutte le illusioni cadono, e il re si toglie vergognoso di scena.

Diamo forza alla voce del bambino che abbiamo dentro,
che possa ridere ogni giorno gridando "...ma il Re è nudo!"

Buona vita

martedì 16 dicembre 2008

Un bel piatto di spaghetti

Per cuocere gli spaghetti cosa bisogna fare?
Si prende una pentola piena d'acqua, si mette il sale e la si fa scaldare a fuoco vivo.
Quando l'acqua bolle si buttano dentro gli spaghetti.
Appena la pasta è cotta la si scola e la si condisce a piacere.

Semplice no?

Invece sapete come li faccio io?

Una volta che la pentola è sul fuoco e inizia a bollire...spengo la fiamma e lascio raffreddare.
Me ne vado per un quarto d'ora, poi torno e riaccendo la fiamma.
Arriva il bollore e spengo di nuovo, poi me ne vo' a zonzo, ancora per un po'.
E così per un po' di volte....

Stupido, eh? Direi di si
Consumo del gas? Tanto
E gli spaghetti? Chissà quando se li mangio....

Eppure faccio così:
Quando, dopo una serie di sforzi per vincere le resistenze delle mie convinzioni, mi preparo al cambiamento, il livello di energia si alza e sento che qualcosa può cambiare in me... ecco che disperdo tutta l'energia accumulata, mi perdo nelle mie piccole rassicuranti preoccupazioni quotidiane...la temperatura si raffredda e torno al livello di prima, con le stesse limitazioni di sempre.

Se invece so cogliere il momento giusto e "butto la pasta", allora qualcosa si trasforma.
La pasta da secca e indigesta, diventa morbida e nutriente...cibo per la vita : )

Buon appetito!

Federico

Il gardino murato

Quando tengo in mano mio nipote Tommaso, sento la sua presenza limpida.
Il suo stare al mondo è pieno di saggezza.

Il suo corpo è colmo di gioia fin dentro ogni cellula.
I suoi occhi rivelano un'anima antica.

Tant'è che a volte, quando lo tengo al petto e lo guardo, e i suoi occhi incrociano i miei, per un attimo non so più se sto guardando mio nipote o mio nonno.

L'anima col tempo viene imprigionata tra le mura della mente, la luce che un tempo rischiarava la coscienza diverrà lumicino e le tenebre regneranno sul giardino del cuore.

Finchè un canto, dal profondo, tornerà ad infiammare e a gettare luce su tutto quello che nel buio è cresciuto intorno: rovi, muri, erbacce...

Alcune piante alla luce moriranno, altre avranno bisogno del fuoco vivo per essere estirpate...
finchè il giardino del cuore tornerà a risplendere del verde rigoglioso della vita.

E ciò che doveva compiersi si sarà compiuto.

Buona vita

Federico

venerdì 12 dicembre 2008

E come l'anno scorsooooo.....

Spiaggia di Pietrasanta.

Sono piccolo e, con la mia famiglia, decidiamo di andare al largo sul pattino.
Non capita spesso e sono molto emozionato: è un'esperienza che mi attrae, ma mi fa anche un po' paura.
Lasciamo la riva dietro le nostre spalle, davanti a noi si apre l'orizzonte marino e l'acqua da azzurra diventa di un blu intenso. Le mie gambette si vedono in trasparenza nell'acqua fresca, mentre il pattino scivola di gran lena, sotto le spinte poderose del mio babbo.
Le giunture in corda che legano il remo scricchiolano e a me sembra di essere su un vascello....

D'un tratto ci avviciniamo ad una boa arancione, mio padre lega la corda e ci prepariamo a fare il bagno. L'acqua intorno è limpida e gli schizzi che fanno i tuffi di mio fratello mi fanno rabbrividire la pelle, accaldata dal sole di mezzogiorno.
Mio padre mi invita a buttarmi, ma io non c'ho voglia...in realtà ho un po' paura.
Non so nuotare tanto bene, e poi magari viene qualche pesce strano, oppure una medusa....

Insomma sto lì sul bordo, con le gambe a mollo a guardarli mentre giocano in acqua.
"E' bellissmio qua, dai buttati!" grida mia mamma, anche lei in acqua "siamo venuti fino qui e rimani sul pattino? Sei proprio un bischero!" rincalza il mio babbo.
Niente. Più mi chiamano, meno ho voglia di entrare in acqua...la mente continua a immaginare i peggio mostri marini....

Mio padre sale sul bordo con me, cerca di convincermi ma l'unica cosa che vorrei è che rimanesse lì con me. Vorrei che salissero tutti sul pattino e tornassimo a riva, per andare a giocare con i castelli di sabbia, per tornare ai giochi tranquilli della riva....
Niente. Ad un certo punto mio padre si ributta in acqua "vai in cuffia!" mi dice e torna a nuotare.

Sono solo sul bordo e li guardo. Dentro sento un turbine di pensieri, di preoccupazioni....poi penso "se sono in acqua loro vuol dire che è sicura...e se si divertono vuol dire che posso divertirmi anch'io...".

Mi tuffo.
Il fresco dell'acqua d'un tratto è una sensazione stupenda, nuotare sembra diverso qui. Raggiungo i miei che sono lontani dal pattino e ho ancora un po' di timore, ma loro ci sono. Sono intorno a me, mi rassicurano. E giochiamo e ridiamo e ci schizziamo.
Adesso vorrei che non finisse più.

Buona vita

Federico

mercoledì 10 dicembre 2008

Commodore 64

Quando ero ragazzino i miei mi comprarono il Commodore 64, quello che caricava i giochi con la cassetta nel mangianastri...

Nell'unica cassetta di giochi che avevamo io e mio fratello (rigorosamente copiata) c'era un gioco che mi piaceva particolarmente: era un egizio che doveva superare varie prove di forza.

Il personaggio passava in mezzo alle serpi, saliva le scale di una piramide altissima, camminava in mezzo al fuoco... tra queste doveva passare anche in mezzo a due file di lancieri che scagliavano le loro lancie contro di lui: ecco questa prova è quella che mi ricordo meglio perchè ci perdevo un sacco di vite!
E mio fratello, che mi guardava da dietro le spalle mentre mi agitavo convulsamente, mi diceva "stai calmo, mica ci devi passare veramente!"

Il gioco era pura finzione, eppure mi agitavo un casino quando dovevo passare in quella file di lancie....potere della mente....

A volte, guardando con sincerità alla mia vita, mi sembra che quella fila di lancie appaia di nuovo sullo schermo.

Forse conviene spegnere il computer e uscire all'aria aperta a giocare : )

Buona vita

Federico

martedì 9 dicembre 2008

Il Paese delle idee storte

E' l'ora in cui i bambini si preparano alla nanna, siamo seduti per terra e Lucia legge una storia che parla del Paese delle idee storte.
Viene da sorridere a pensare che alcune sono molto "realistiche", si potrebbero sentire al telegiornale o in qualche discussione da bar.

La forza delle idee storte è che sono un bene comune, comuni a molta gente.

Sul divano, Daniele e Lucia ci parlano di vaccinazioni, di medicine...quante idee storte ci sono in giro!
"Ho fatto il vaccino anti-influenzale e mi è venuta l'influenza...pensa se non l'avessi fatto!"
Una logica tutta sua....un po' storta...eppure diffusa.
E se poi a suggerirmela è una persona in camice bianco....anche la divisa fa la sua parte : )

Nella storia di Lucia il protagonista è il matto del villaggio...l'unico ad avere le idee chiare e dritte...
Alla fine diventa sindaco e convince tutti a provare a fare i matti per un po' di tempo.
I cittadini provano e si accorgono delle idee storte che avevano.

Come si dice: "provare per credere!" : )

Buona vita

Federico

lunedì 8 dicembre 2008

La scatola degli scacchi

Difficile dire quanto bagaglio bisogna portare per un viaggio.
Soprattutto quando c'è da camminare.

Quando sono lì, con il bagaglio da fare sul letto, passo in rassegna tutto quello che vorrei portare e mi acorgo che dovrei inserire un mare di roba... persino la scatola degli scacchi sembra necessaria per godersi il viaggio.

In qual momento mi torna alla memoria che c'è da camminare, mi immagino con tutta quella roba sulle spalle e cerco di fare un po' di discrimine: cosa è realmente utile per questo viaggio?
Bene, è già qualcosa, ma non abbastanza: infatti una volta, anche dopo questa domanda, ho messo in borsa la scatola degli scacchi... :)

Ciò che penso essere utile, non sempre è realmente utile.
Ma di questo posso accorgermene solo quando inizio a sudare.
Quando la salita si fa critica, e le gambe scricciolano sotto il peso dello zaino, è necessario lasciare qualcosa, cercare l'essenziale.

Se la vita è come un viaggio, il cuore è come lo zaino: contiene tutto ciò di cui ho bisogno per vivere.

Se parto per la montagna, alcuni pesi inutili li posso vedere da subito, mentre faccio lo zaino.
Altri li posso vedere solo dopo un certo lavoro di gambe.
Perchè più la salita si fa dura, più è necessario liberare il cuore.

Buon viaggio

Federico