martedì 28 luglio 2009

Il giorno del giudizio

Il famoso monito "sii giudizioso, figlio mio"
forse mi ha influenzato troppo.

In questo primo giorno di ritiro con i miei compagni di viaggio,
utilizzando alcuni strumenti molto appropriati per l'osservazione interiore
ho scoperto ch sono un giudicone fatto e finito.

Devo ammetterlo:
se qualche anno fa pensavo di essere l'emissario di Dio in terra
candido candido senza giudizio alcuno
in effetti ultimamente mi ero accorto
- grazie agli strumenti di cui sopra -
che "ogni tanto" sparavo qualche giudizio...

E invece, andando un po' più in profondità,
mi accorgo che i giudizi sono a raffiche di mitra.
RATARATARATARATARA

Stasera abbiamo condiviso riflessioni molto importanti sul giudizio
una delle più simpatiche è che il giudizio,
anche se pressochè inutile ad una vita cosciente,
una piccola utilità ce l'ha:
mi aiuta a vedere negli altri ciò che non mi piace di me.

La famosa trave nell'occhio...
quando nell'altro vedo anche solo una pagliuzza...

Benedetto giudizio!

venerdì 24 luglio 2009

L'ospite inatteso e la beata fatalità

Proseguendo sull'episodio della macchina del post di ieri l'altro,
mi sono ricordato di un particolare ancora più assurdo.

Avendo l'auto nel garage,
ferma perchè non volevo usarla
e perchè non avevo rinnovato l'assicurazione,
guidavo la macchina di madre.

prima una volta, poi due...poi la usai ininterrottamente per qualche mese...

Quando dovevo parcheggiarla a casa,
avendo il garage bloccato dall'altra,
ero "costretto" a parcheggiarla fuori,
in strada, vicino a un fosso.
(in realtà avrei potuto parcheggiarla dentro al cortile...
ma vuoi mettere, dover aprire il cancello, richiuderlo...
quanta vita sprecata)

Altro particolare.
Lasciavo il finestrino regolarmente aperto.
Tra l'altro era novembre.

Insomma da lì a poco tempo iniziai a sentire uno strano odore in auto.
Avete presente quando fate la spesa alla Coop
e il taleggio vi cade inavvertitamente sotto il sedile senza che ve ne accorgiate per giorni?
Non so se è capitato a qualcuno di voi, comunque l'odore era quello.

Il primo pensiero - dopo due o tre giorni - fu proprio il suddetto latticino.
Ma guardando sotto i sedili, niente taleggio o simili.
Mi rassegnai e dissi "passerà".

Nel frattempo - mese di dicembre - viaggiavo regolarmente con il finestrino abbassato, per evitare di svenire alla guida.

A niente servirono le parole degli amici.
"Sei sicuro che sia un odore passeggero? Non conviene controllare?"
A niente le prese in giro.
"Fede, hai un cadavere nel bagagliaio?"

Ogni giorno era peggio.
Ma io ormai ero assuefatto.

Le mie amicizie intanto si sfoltivano...
E quando c'era da prendere la macchina - chissàperchè - tutti si offrivano di portarmi.

Epilogo della storia?

Finalmente restituii l'auto alla legittima proprietaria-madre.
Lei ovviamente si allarmò e fece controllare - a mio padre - l'auto.
Con il solo artifizio del suo naso da segugio,
si orientò verso il vano portaoggetti,
puntò la coda, e iniziò a "scavare".

Sorpresa!
Dietro al portaoggetti,
incastrato in una grata
nell'inane tentativo di fuggire,
un TOPO,
inesorabilmente putrefatto,
era immobile nel graticcio di plastica.
Entrato un mese prima dal finestrino aperto "vista fosso".

Ecco un chiaro esempio di come Pigrizia e Spirito di adattamento riescono a sposarsi,
in un connubio micidiale.

Beata fatalità!

mercoledì 22 luglio 2009

L'ecologista pigro

Terrazza estiva, a cena con la mia vecchia cara amica Paola.
Davanti ad una buona Guinness e a delle splendide patatine al forno....
mentre il Sole calante si riflette sugli occhiali omonimi,
si rimembrano le cazzate della gioventù.

Me ne torna in mente una che illustra chiaramente un mio comportamento assolutamente meccanico, frutto del lavoro incontrastato della mia personalità...

Un tempo mi ero fatto la coscienziosa idea che avere la macchina fosse dannoso all'ambiente e mi inducesse, di per se stessa, ad inquinare.
Per cui avevo preso la ferma decisione di non utilizzarla e di lasciarla in garage.
La decisione era talmente ferma che avevo deciso persino - pensate - di lasciar scadere la polizza assicurativa della suddetta autovettura.
Non per pigrizia - sia ben inteso - ma per quella ferma decisione di cui sopra.
Ero sicuro che sarebbe stato uno stimolo ulteriore a non usarla.

Come spesso accade, però, la decisione l'aveva presa solo una parte di me, un gruppo di "io" - chiamiamoli i Verdi della situazione.

Nel frattempo, la mia mente continuava, come di consueto, a vagare in un avvicendarsi di risposte automatiche a stimoli esterni, per cui ben presto mi resi conto che, per mantenere in pace il resto dei miei "io" urlanti, avevo bisogno dell'auto.
D'altronde avevo deciso di non usarla, mica avevo deciso di cambiare tutte le mie abitudini...

Per cui chiesi la macchina a mia madre e inizia a usare quella.
Per settimane.
Qualche mese.

Finchè mi chiese, gentilmente e con tatto, se volevo per caso che me la regalasse...
Non vi dico la furia "io non voglio l'auto! Ho deciso di farcela senza! così non mi aiutate!".

Beato sonno...

martedì 21 luglio 2009

L'evidenza dell'evidente

Progetto di ricerca con l'Istituto Tumori.
Stato avanzato ormai della bozza di progetto.

Il mio entusiasmo sale alle stelle quando mi accorgo che possiamo effettivamente dimostrare, in termini puramente scientifici, l'efficacia della medicina naturale per la prevenzione del cancro.
Potremmo dire anche la cura...ma va detto sempre a bassa voce...

Poi, quando l'entusiasmo scema, un punto di vista del tutto particolare prende forma nella mia mente.
Un punto di vista eretico per la Scienza.

Non è assurdo che ci affanniamo, tra mille difficoltà, per dimostrare l'efficacia di metodi che l'uomo ha sperimentato per millenni?
Non è solo l'ennesima dimostrazione della Superbia Scientifica?

Può essere.
Ma tocca dirlo a bassa voce.
Come al solito.

E nel frattempo sforzarsi
di raccogliere abbastanza evidenze
per dimostrare l'evidente.

domenica 19 luglio 2009

Vento d'Abruzzo

Il vento un tempo mi spaventava.
Quando ero piccolo mi tappavo le orecchie per non sentirlo. Ricordo che guardavo fuori dalla finestra e vedevo i pioppi lungo il fosso che dondolavano pericolosamente... - prima o poi ci sarebbero caduti addosso - pensavo.

Adesso il vento mi emoziona.
Mi piace vedere i nuvoloni carichi di pioggia all'orizzonte,
il frusciare dei rami,
le finestre che sibilano.

Il vento è come se massaggiasse la Terra.
Un massaggio lento, rinfrescante, sottile.
Fa evaporare la tensione e il calore che si accumulano in superficie.
Magari anche la Terra, come noi, ha bisogno di un massaggio ogni tanto.
A volte sottile come un vento, a volte più profondo...come un terremoto.
C'è bisogno di smuovere energie sopite, c'è bisogno di sbloccare energie stagnanti.

Forse era proprio questa necessità di muovere che mi spaventava da piccolo.
Il cambiamento, e lo spaesamento che ne conseguiva.
Ma poi, alla fine, non avendo dato retta al frusciare del vento....
col passare degli anni, è stato necessario qualche terremoto per mettere in evidenza i problemi stagnanti e rimettere in movimento la vita.

Sarà così anche in Abruzzo?

giovedì 16 luglio 2009

A pochi metri da terra

Strada diritta che separa in due la bionda campagna.
Luce che diffond il profumo del tramonto imminente.
Dal finestrino sento gli istanti che passano lenti,
mentre i peli del braccio sventolano
appoggiati al finestrino.

Alla mia destra un uccello, sembra un'anatra.
Culo grosso e testa piccola: si è un'anatra.

Vola.

Oddio, vola.... cerca di volare.
Sembra cadere da un momento all'altro, ma poi si rialza, in un su e giù goffo e ridicolo.
Mi sta simpatica quest'anatra.

Sarà che m'assomiglia un po'...
nel suo volo così approssimativo,
nel suo alzarsi e inciampare,
nel suo rimanere ostinatamente orientata verso l'alto,
anche se continua a volare
a pochi metri da terra.

martedì 14 luglio 2009

Lode all'inviolato

Stasera voglio accompagnare il sonno con le parole di una bella canzone di Battiato:

"...e quanti personaggi inutili ho indossato io
e la mia persona quanti ne ha subiti...."

Se volete ascoltarla: http://www.youtube.com/watch?v=pVhcv1J60XU

Buona notte

Matteo; 21:10-11

lunedì 13 luglio 2009

Polvere d'oro

Il bambino corre lungo il corridoio buio...
in fondo il contorno luminoso di una finestra chiusa,
un rettangolo che diventa ogni passo più grande.

Rimane sospeso
tra polvere d'oro.
Annusa nell'aria,
lo sente, l'odore
del tempo di aprire:
allunga la mano
e n'apre le ante...

La vista si perde,
il cuore si scalda,
le mente si ferma.

Il Sole ora ovunque
discende dall'alto
a spalancar finestre
chiuse dentro sè.

E' un attimo
e poi
il buio ritorna.

Ma l'occhio s'adatta,
riprende la vista,
e polvere d'oro,
sul palmo in attesa,
rimane fremente.

Luca; 1: 76-79

domenica 12 luglio 2009

Con il cuore dentro un vaso

"Similmente quelli che ricevono il seme sulle pietre sono coloro che,
quando ascoltano la parola, subito l'accolgono con gioia,
ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi,
al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della parola,
subito si abbattono."

Un seme senza il terreno sotto i piedi è un seme privo di futuro.
Rimane bloccato nella sua evoluzione: rimane seme.
Una grande pianta in potenza, ma pur sempre un piccolo seme... in realtà.

Grandi idee, grandi progetti...
ne ho la testa piena!
Ma la testa rimane per aria e i piedi?
Irrimediabilmente la seguono.

A meno che inizi ad affondarli nella nuda terra,
nella concretezza degli impegni reali... e realizzabili.

Invece di pensare al grande progetto della cascina da ristrutturare....
è più utile iniziare con un piccolo impegno quotidiano.
Sempre quello. Costante.
E l'elemento terra inizia a prendere spazio,
e, col suo peso, a riportare i piedi giù.

Mettere radici dentro di sè,
dà un senso di sicurezza mai sperimentato.
Sono radici nomadi, che mi seguono in qualsiasi direzione scelga di andare.

Ma che mi fanno vivere quella direzione
a una profondità diversa.

Marco; 4: 16-17

sabato 11 luglio 2009

La luce in garage

33 anni, ragioniere, romano.

Nei garage si mette un passamontagna e stupra donne.

Bravo ragazzo, educato.

Aveva già tentato di violentare una donna, anni fa. Arrestato poi scarcerato.

Impegnato in politica, coordinatore di un circolo del PD.

E' stato incastrato da una videocamera a circuito chiuso.
Dimostrata la sua colpevolezza con il confronto del DNA.
Incastrato dal sangue.

Il sangue: l'unica cosa che lega il ragioniere per bene allo stupratore senza scrupoli.

Di solito si rimane sconvolti da questi episodi di cronaca.
Ci colpiscono nel profondo, perchè sappiamo benissimo che anche dentro di noi ci sono un ragioniere educato e uno stupratore senza scrupoli che convivono....insieme a tanti altri.
Così nel grande, così nel piccolo.

Personalità separate da pareti divisorie della coscienza.
Unite dallo stesso sangue che scorre nelle vene.

Se riusciamo a togliere quelle pareti divisorie, la convivenza diventa impossibile.
La luce che filtra dentro di noi dirada le ombre della nostra parte più buia.
Alla luce della coscienza non è possibile coltivare le ombre del crimine, della perversione, della violenza...

Le pareti stanno in piedi perchè ci sono dei sostegni che le tengono su: giustificazioni.
"l'ho fatto perchè lei mi ha provocato..."
"sono coì perchè mio padre mi picchiava..."
"sono il frutto della società corrotta..."

Ogni giustificazione è una de-responsabilizzazione.
Ogni sforzo per essere cosciente è una presa di responsabilità per le proprie azioni.

Con me presente
i sostegni cadono,
la luce filtra.

Marco; 10, 17-18

giovedì 9 luglio 2009

Il treno che parte di fianco

Secondo la tradizione indiana, l'Atman (anima) passa da un corpo all'altro, da una vita all'altra.
Ad ogni vita ha l'opportunità di imparare qualcosa.
Sempre secondo gli indiani,
quando l'anima riesce a raggiungere l'illuminazione,
ha la possibilità di liberarsi dal ciclo di vite e di sciogliersi in Dio.
Quello sciogliersi che ha descritto così bene il nostro Dante nel canto XXXIII.

Diverse culture parlano di questa migrazione di anima.
E un aspetto, secondo me, interessante è che taluni hanno identificato anche degli stadi di evoluzione prima di arrivare al fatidico "sciogliersi in Dio".
Guarda caso 7 stadi: 3 statici e 4 dinamici.

Il primo passo è riconoscere la propria situazione.
Gettare un occhio sulla propria condizione umana.
Come spesso accade, il primo passo può rivelarsi il più difficile.
Difficile accettare di essere fermi, in uno stadio statico, quando si crede di essere in movimento.
E' un po' come quando, a treno fermo, si muove il treno di fianco...
vien subito da pensare che siamo noi a muoverci : )

Eppur
compiuto il primo passo,
anche se lasso e in salita,
s'apre, tra le nubi, il Sol.

Marco; 12, 22-25

martedì 7 luglio 2009

Riconquistare il profumo dei fiori

Qualche giorno fa, alla luce elettrica della mia scrivania.

Leggo un articolo dell'Internazionale e trovo la dimostrazione scientifica di un pensiero che mi sono fatto da un po' di tempo in qua.
I bambini sono "versioni perfezionate" dei grandi...
alla faccia di tutti quelli che sostengono il contrario!

Il cervello dei bambini è più flessibile e ha la possibilità di assorbire una quantità molto superiore di informazioni dal mondo circostante, di quanto possiamo fare normalmente noi adulti.

La mente adulta, per qualche ragione di efficienza, è selettiva: di cento stimoli ne coglie solo 2 o 3 che ritiene, per esperienza o per educazione, più utili. Il resto lo perde.

Viaggio in macchina da Milano a Crema.

Un adulto: 3 semafori rossi, 4 macchine che sorpassano, suoni indistinti dalla radio...PENSIERI, PENSIERI, PENSIERI, PENSIERI, PENSIERI.....

Un bambino: il sole che scalda la pelle della mano, il riflesso arcobaleno sul braccio del papà, il profumo dei fiori del campo vicino, PENSIERO, il respiro, il ruvido del sedile sulle gambe nude, il suono del violino della canzone che trasmette la radio....

Morale della favola:
il bambino ha una percezione più reale del reale...l'adulto vive costantemente nei suoi pensieri, nelle sue associazioni mentali, puramente casuali.
Questo, com'è facilmente verificabile, rende i bambini più in contatto con le "faccende importanti" della vita, più attenti alla bellezza del mondo e più abili a trovare soluzioni creative ai loro problemi. Insomma, tranne particolari eccezioni, più felici di noi adulti.

Nonostante questo, noi adulti abbiamo ancora qualche chance di tornare come i bambini, di zittire per un po' quel filtro selettivo che fa dire cosa è importante e cosa no....

Zittirlo per riconquistarsi... il profumo dei fiori : )

Luca, 21; 5-6