domenica 20 giugno 2010

L'ottava parte due

Un'ottava ascendente passa da una frequenza bassa ad una più elevata:
ho finito di mangiare, mi metto a pulire i piatti e la cucina.

Da una situazione di caos arrivo ad una situazione di ordine.
In altre parole, dal grossolano al sottile.

Gli intervalli, come dicevamo la volta scorsa sono due:
uno poco dopo l'inizio e uno a ridosso della fine.

In un'ottava ascendente il primo intervallo è più o meno questo:
inizio a sistemare...dopo poco mi viene già voglia di lasciar perdere e rimandare a domani mattina (intervallo MI-FA)

poi ingrano e lavare non pesa più, tanto che mi metto pure ad asciugare e rimettere i piatti a posto....finchè arriva il momento di pulire i fornelli...
"beh ho già lavato abbastanza per stasera...e poi i fornelli non sono così necessari, non sono neanche tanto sporchi..." (intervallo SI-DO)

In entrambi i casi se non intervenisse un fattore esterno (il cosiddetto shock), rischio di deviare dalla direzione che mi ero prefisso e rimando magari al giorno dopo (giustificando per benino il tutto con qualche scusa inventata per l'occasione).
Lo shock accidentale può essere per esempio qualcuno che mi osserva.

L'alternativa interessante è fare intervenire un fattore interno, una motivazione autoindotta:
"dai, è poca roba, tra dieci minuti ho finito"

Il primo intervallo è più semplice da colmare, il lavoro è già avviato e sono ad una frequenza bassa, quindi lo sforzo è minore.

Cambia invece il secondo, perchè essendo ad una frequenza più alta, necessita di più energia per colmarlo:
si tratta della famosa ciliegina sulla torta,
l'ultimo tocco dell'artista al quadro,
la tesi per concludere la laurea...

Qua lo shock accidentale o quello autoindotto devono essere più forti, più elevati:
"un ultimo sforzo, così domattina trovo già tutto pulito!"

Qualcuno di voi ci si ritrova?

mercoledì 2 giugno 2010

L'ottava parte uno

Una delle 48 leggi che regolano la nostra vita sulla Terra è la legge del sette o legge dell'ottava.

Una legge conosciuta da alcuni popoli antichi,
che decisero di "fissarla" attraverso la musica creando la scala delle sette note musicali.

Ed è proprio dalla scala musicale che si può comprendere chiaramente come funziona questa legge.

DO RE MI FA SOL LA SI DO

Tra un DO e quello successivo si dice che ci sia un'ottava (otto note).
Un ottava ascendente se salgo di frequenza, un'ottava discendente se scendo.
La frequenza infatti è una caratteristica delle note musicali (e dei suoni in genere).
Tra un DO e quello successivo tale frequenza raddoppia.

Le note che stanno in mezzo sono come i pioli di una scala che permettono di salire o scendere.
La particolarità è che i pioli non sono tutti alla stessa distanza uno dall'altro.

Di solito tra una nota e l'altra si dice che ci sia un "tono" che può essere diviso in due "semitoni" (i famosi bemolle e diesis).
Vi siete mai chiesti come mai tra MI-FA e tra SI-DO invece c'è solo un "semitono"?
Io ho studiato musica e non me lo sono mai chiesto.
Ho dato per scontato che fosse così e basta...

Invece proprio in questo sta la particolarità della legge d'ottava.