martedì 13 luglio 2010

Il cerchio magico

Mentre girovago su youtube, alla ricerca di qualcosa di interessante
mi "imbatto" in un video di Jodorowsky...

Racconta che ha provato diverse strade spirituali,
da occidente a oriente.
Cos'è che le accomuna tutte?
La necessità di imparare a morire.

Iniziare a morire durante la vita,
per poter rinascere a nuova vita.
"Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo;
se invece muore, produce molto frutto."

Morire vuol dire lasciare andare il superfluo
per dare spazio all'essenziale che è dentro di noi.
Prepararsi quotidinamente a quel grande passaggio che è la morte fisica.

Come se in un grande porto,
indaffarati ad abbellire il molo,
ci dimenticassimo di attrezzare la nave.
Addirittura ci dimenticassimo di avere una nave,
di avere un viaggio da affrontare.

Lì su molo, a lucidar catene
sognamo un nuovo mondo,
ma preferiremmo vederlo dal molo,
come se il nuovo mondo potesse venire verso di noi
e non il contrario.

Quando poi s'alza il vento e arriva il momento di mollare le cime
la nave abbandonata è ormai incagliata nel fondale
inesorabilmente inutile...
finchè ci spostiamo su un altro molo,
nella speranza che stavolta vada meglio.

Ho iniziato a cercare quando, nel buio della mia stanza di bambino,
ho sentito il peso di quel mistero chiamato morte.

Mi rendo conto, dopo anni di ricerca,
che a cercar la vita nuova
si può solo incontrare una nuova morte.

E il cerchio
magicamente
si chiude.