martedì 22 febbraio 2011

La faccia della cassiera





Nel mondo del keep in touch e del connecting people
abbiamo sempre più necessità di buone relazioni.

Sarà per questo che uno degli oggetti più acquistati è il cellulare?

La pubblicità punta su una gamma multiforme di prodotti,
potenzia il collegamento con le propria community di amici,
con la propria tribù.

Addirittura ho visto una funzione che permette ai propri amici di sapere dove si è esattamente,
in ogni momento in cui si vuole renderlo pubblico:
in quale locale stiamo bevendo un coca e rum, o dove siamo andati a cena, ecc.

La tribù lancia i suoi segnali di fumo, si localizza, si fotografa, si tagga, si commenta...

Eppure sembra che ci sia sempre più necessità di buone relazioni.
Sane, durature, significative relazioni.
Com'è 'sta storia?

E' più semplice imparare la nuova funzione dell'I-POD
che imparare a costruire una relazione,
fatta di ascolto, di comprensione, di rispetto.

Sarà per questo che quando vado a fare la spesa alla COOP
so a memoria cosa c'è nel reparto hi-tech
ma non ricordo la faccia della cassiera?

domenica 6 febbraio 2011

Il treno sotto la finestra

"Non perdere l'occasione!"
"Cogli l'attimo!"
"Il treno passa una sola volta!"

Quante volte la pubblicità coglie la nostra attenzione con frasi come queste?


Probabilmente fa così presa sul nostro inconscio perchè sappiamo che ci stiamo perdendo qualcosa, ma non sappiamo bene cosa.

Ma cos'è questo treno che abbiamo continuamente la sensazione di perdere?

La nostra vita ci ha insegnato, in qualche modo, che ogni esperienza ha un tempo per esser colta.
Come gli anni che passano, le stagioni che finiscono, il Sole che muore ogni giorno.
E allo stesso modo ci ricorda che le esperienze tornano ciclicamente.
Ma non per sempre.

E allora la saggezza dell'uomo ci ripete da milleni che è meglio oggi, piuttosto che domani.
Se so già cosa voglio fare, perchè farlo domani?
Se non lo so, perchè rimandare a domani la domanda?

La parte di noi che non vuole prendere quel treno, ci dice che domani siamo sempre in tempo.
Il problema è che domani ci siamo dimenticati della destinazione, del treno e anche della stazione.
Ci riappisoliamo, nella speranza che il prossimo fischio di treno ci svegli.
Ma ogni volta il sonno è più profondo e il fischio più debole.

Vegliamo sempre, perchè non sappiamo nè il giorno nè l'ora.
Compriamo il biglietto e andiamo in stazione.
Non ho visto molti treni passare sotto casa : )

"Dum loquimur, fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero."

Orazio

giovedì 3 febbraio 2011

Stitichezza da ascensore

"Io dall'uovo
non mi muovo
se non so che cosa trovo
fuor dell'uscio
del mio guscio..."
Un pulcin così pensò,
e nel guscio si tappò
tanto ben... che soffocò.
G. Rodari



Una volta c'erano i riti di passaggio.

Prendi quattro stracci, vai nel bosco, a contatto con la natura e con le tue paure.
Se ne esci sano e salvo hai superato la prova e sei pronto ad abbracciare un'altra parte della tua vita.

Ho 33 anni e ho paura dell'ascensore.

Faccio una "fatica" incredibile per prenderlo, e la paura è ancora lì.
E' una paura che mi porto dietro da quando ero piccolo.
Son rimasto chiuso in ascensore due volte di seguito.
Poi ho deciso che basta.
E mi sono raccontato che le scale erano meglio.
Tutta salute.

Quello che mi manca evidentemente è la coscienza del passaggio.
Nel senso che quando vado in ascensore guardo ovunque...
fuorchè dentro di me.
Non sono cosciente di ciò che mi accade.
Il mantra è "adesso arriva, adesso arriva...".
Poi arriva puntuale il contrappunto "E se si fermasse adesso?"
La paura è lì, la sento e rimane ben salda.

A ben guardare, la nostra vita è piena di passaggi.
Ad ogni passaggio ci viene chiesto di mollare qualcosa per accogliere qualcos'altro.

Mi sposo e mollo la vecchia vita, le vecchie relazioni, le vecchie modalità di essere coppia,
per abbracciare una sposa per tutta la vita,
un nuovo modo di costruire relazione,
un nuovo orizzonte da guardare insieme.

Son tanti i passaggi nella nostra vita, ma pochi li riusciamo a vivere come un rito.

E un rito per essere tale ha bisogno di un briciolo di coscienza;
altrimenti rischio di non mollare il passato e accumulare,
e se accumulo non riesco ad accogliere il futuro.

Avete presente uno stitico?