giovedì 24 luglio 2008

Il gioco del secchio d'acqua

Quando ero piccolo c'erano alcuni fenomeni che mi sembravano magici: per esempio il gioco del secchio d'acqua, avete presente?

Si prende un secchio e lo si riempie d'acqua, poi si lega una corda e si inizia a girare.
Piano piano il secchio sale e l'acqua non cade dal secchio!
e più si dà spinta, più il secchio si alza, finchè si mette in posizione sdraiata e l'acqua è ancora li!
Miracoloso...eccone un'immagine esplicativa.

Poi da grande mi hanno spiegato che si trattava della forza centrifuga. Ma a quel punto il tutto aveva perso di interesse per me. Non aveva la stessa magia.

Oggi invece ero a pranzo con Franca e mi è venuto ancora in mente. Stavamo parlando di un fenomeno simile che succede nella nostra mente.

Il secchio con l'acqua rappresenta il livello delle mie frequenze cerebrali.
E ogni pensiero è una spinta che dò al secchio.
Nella situazione "naturale" il secchio dovrebbe tendere verso il basso: frequenze profonde, in contatto con la terra.
Ma normalmente la mia mente è piena di pensieri che fanno girare il secchio.
E a volte gira così tanto che vola nell'aria, lontano dalle cose importanti, perso nelle faccende superficiali.

Se invece inizio a fermare qualche pensiero, allora la spinta per un po' persiste, ma poi, lentamente, diminuisce. E il secchio scende, fino a toccare terra. La stabilità.

Poi mi è venuto un dubbio: e se l'acqua nel secchio fosse lo specchio della mia anima?

Per riempire il secchio devo tenerlo in basso.
Più lo riempio, più è difficile farlo girare.
Ma è anche più difficile fermarlo quando gira.

E infine, anche se gira, l'acqua me la ritrovo sempre lì : )

Buona vita

Federico

lunedì 21 luglio 2008

Questioni di scala

"Noi siamo ciò che i nostri pensieri hanno fatto di noi; perciò fate attenzione a ciò che pensate. Le parole sono secondarie, i pensieri vivono, viaggiano lontano. Se pensate a un disastro, lo vedrete; rimuginate sulla morte e affretterete la vostra dipartita."
Swami Vivekananda

Mi fermo ad osservare i miei pensieri. Qualche minuto basta per accorgermi che la mente è un mare in tempesta ed "io" sono su una barchetta.

Se mi identifico con quei pensieri, divento tempesta, confusione, disequilibrio.
Provo a prendere in mano il timone della mia piccola barca: le onde mi sbattono qua e là.
Ma se ogni volta che perdo il timone, riprovo, con perseveranza, allora può accadere qualcosa di magico...il mare può iniziare a placarsi, le onde ad allungarsi, diventare più morbide...posso riprendere il controllo della rotta.

Se questa è la mia mente nell'arco di cinque minuti...in qualche modo lo è anche la mia vita.

Una questione di scala.

Buona vita

Federico

venerdì 11 luglio 2008

La fonte

Avete presente un bambino vivace?
"Dove la trova tutta quell'energia?" si dice spesso.

Poi guardo me: alla sera, di ritorno dal lavoro, faccio fatica ad alzare un braccio.
Anzi, a volte mi alzo la mattina e sono già stanco prima di cominciare la giornata.
Eppure lavoro in ufficio.

Domanda: i bambini hanno più energia perchè sanno dove andarla a prendere o perchè non la sprecano in attività inutili?

La seconda che hai detto.
Mi affascina l'idea che dentro di noi possa esserci una fonte di energia, che si ricarica di notte e a cui potremmo acedere in qualsiasi momento. Ma non credo che i bambini sappiano dove trovarla dentro di sè.
Invece mi sembra evidente che gli adulti, a differenza dei bimbi, passino la giornata a far girare a vuoto il cervello intorno ai pensieri automatici, ai rimuginamenti sulle nostre sfortune o sulle fortune di altri, ai pensieri su come dovrebbero andare le cose che non vanno...

Basterebbe prima imparare a risparmiare questa energia mentale durante la giornata. Allora quella che ci è concessa ogni giorno ci avanzerebbe.

Pensate se riuscissimo ad accedere direttamente alla fonte!
Cosa saremmo in grado di fare?

Buona vita

Federico :)

martedì 1 luglio 2008

Lezioni di tromba

Anni fa, quando ancora suonavo la tromba, mi ero iscritto ad un corso di teoria e solfeggio.
La prima cosa che abbiamo imparato è stata la scala musicale delle sette note.
DO RE MI FA SOL LA SI e poi ancora DO
Al tempo mi è nata una curiosità: perchè tra tutte le note c'era un tono di differenza e tra MI-FA e SI-DO c'erano solo due semi-toni?
Risposta dell'insegnante "perchè è così". Grande insegnante.
Comunque, volevo raccontarvi come mi è nata la passione per la tromba.
Una sera vidi un film americano "Mo Better Blues" di Spike Lee, bel film con Denzel Washington nei panni di un trombettista jazz. Avevo sedici anni e iniziavo ad ascoltare il jazz, ho visto il film, mi piaceva l'atmosfera, mi piaceva l'attrice che impersonava la moglie del trombettista, mi affascinava la tromba.
Mi sono detto "se prendo una tromba e imparo a suonarla sarò proprio un figo".
Così ho chiesto ad un mio amico di prestarmela e ho iniziato a suonarla. Figo!
Poi ho chiesto ad un tipo di insegnarmi. E lì ho fatto il mio primo incontro con le scale musicali.
DO RE MI FA SOL LA SI e poi ancora DO
Un tot di esercizi al giorno... i primi giorni benissimo....poi ho iniziato a saltare qualche giorno "perchè tanto ve bene lo stesso"....poi sempre più spesso "perchè non c'ho voglia"....
Un giorno i miei hanno deciso di regalrmi una tromba nuova di zecca. Fighissimo!
Mi è tornata la carica e ho cercato un vero maestro di tromba. Oh, questo si che sapeva insegnare!
Poi sono ripartiti gli esercizi con le scale... DO RE MI FA SOL LA SI e poi ancora DO
Poi lui si è trasferito e mi ha detto di cercare un altro maestro.
"posso andare avanti da solo" mi son detto.
Dopo tre mesi la tromba era nell'armadio.
Dov'è tuttora.
Passati sette anni, ho trovato un libro che mi spiegava perchè tra MI-FA e SI-DO c'era un intervallo più breve. E pensare che la risposta ce l'avevo sotto gli occhi.
"La legge dell'ottava spiega perché in natura nulla si svolge in linea retta. Nel pensare e nell'agire tutto accade, di solito, in modo diverso da come vorremmo, anzi spesso in modo contrario. Nel Punto in cui l'onda rallenta la sua frequenza (intervallo breve MI-FA e SI-DO) avviene una deviazione dalla direzione originaria. Le deviazioni si sommano e la linea di sviluppo dell'ottava, ripiegandosi su se stessa, può giungere fino ad invertire il senso di propagazione e a chiudersi in cerchio.
Noi avremo la sensazione di avere sempre proseguito nella stessa direzione, in realtà siamo tornati al punto di partenza. Lo slancio iniziale dopo qualche tempo s'indebolisce, interviene un periodo di sfiducia e/o di stanchezza (MI-FA). Poi l'entusiasmo riprende ancora per un po' per poi subire un ulteriore calo in corrispondenza del successivo punto critico (SI-DO)."
Incredibile... quasi quasi riprendo a suonare la tromba : )
Buona vita
Federico