Il dado salta
sul campo di battaglia
ma il Re muore.
Da centinaia di anni, scacchi e dadi sono il simbolo degli opposti: intenzione e casualità.
La scacchiera è il luogo dell'intenzione che si fa strategia pura.
Più orientata è l'intenzione più vicino è l'obiettivo.
Quando nella mia vita l'intenzione si fa più chiara, aumentano le possibilità che si realizzi.
Coehlo scrive che "Realizzare la propria Leggenda Personale è il solo dovere degli uomini. Tutto è una sola cosa. E quando tu desideri qualcosa, tutto l'Universo cospira affinchè tu realizzi il tuo desiderio."
L'ombra del Caso si dirada alla luce dell'Intenzione.
Sha mat.
Scacco matto.
Il Re è morto.
Buona vita
Federico
mercoledì 28 gennaio 2009
domenica 25 gennaio 2009
Il Signore dei fuscelli
«Non tutto quel ch'è oro brilla, Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza, Le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco, L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta E re quei ch'è senza corona.»
J. R. R.Tolkien
Anche quando la notte sembra più fitta, e la speranza è un'eco lontana...
per chi sa guardare in profondtà, c'è sempre un fondo da cui ripartire.
Anche se i rovi oscurano la vista, sotto alle spine c'è nuda terra fertile che attende un seme.
Armiamoci di falce e tagliamo ciò che è dannoso.
Impugnamo la vanga e smuoviamo le cose morte per far tornare il nutrimento.
Seminiamo un piccolo impegno e difendiamolo dalle insidie delle erbacce.
Annaffiamolo di lacrime ed emozioni.
Quando nascerà un fuscello, diamogli un sostegno forte, un tutore per farlo crescere diritto.
E allora, una volta appresa la strada verso il cielo, arriverà alla luce piena e crescerà sano e forte.
Portatore di nuovi frutti e di altri semi.
Buona vita
Federico
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza, Le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco, L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta E re quei ch'è senza corona.»
J. R. R.Tolkien
Anche quando la notte sembra più fitta, e la speranza è un'eco lontana...
per chi sa guardare in profondtà, c'è sempre un fondo da cui ripartire.
Anche se i rovi oscurano la vista, sotto alle spine c'è nuda terra fertile che attende un seme.
Armiamoci di falce e tagliamo ciò che è dannoso.
Impugnamo la vanga e smuoviamo le cose morte per far tornare il nutrimento.
Seminiamo un piccolo impegno e difendiamolo dalle insidie delle erbacce.
Annaffiamolo di lacrime ed emozioni.
Quando nascerà un fuscello, diamogli un sostegno forte, un tutore per farlo crescere diritto.
E allora, una volta appresa la strada verso il cielo, arriverà alla luce piena e crescerà sano e forte.
Portatore di nuovi frutti e di altri semi.
Buona vita
Federico
venerdì 23 gennaio 2009
Bàlia o Balìa?
"La mia vita è in balìa
delle onde del mar:
una bàlia cercar
vò per l'anima mia"
Jacopo Ferretti
Quanto più mi osservo, tanto più mi accorgo che l'attenzione della mente è quasi sempre all'esterno di me.
O per timore del giudizio: "Cosa penserà se faccio questo?" "Posso dirlo o faccio una figura di merda?" "Ecco, ho fatto la cazzata..." "Speriamo che non mi veda nessuno..."
O per giudicare: "Ma cosa cazzo dice questo?" "Basta, non ne posso più di starlo a sentire..." "Guarda questa com'è vestita!" "Ma non si vergogna?"
E più la mente sta fuori, più è in balìa degli eventi. Ogni piccolo fatterello fa scattare un pensiero, una considerazione interiore su qualcuno o su qualcosa...portandosi dietro anche l'umore.
Ieri, per esempio, ero sereno: entro in ufficio e Chiara mi dice che c'è un errore nel documento che abbiamo presentato ai Sindaci. Partono i pensieri, le preoccupazioni, i "cosa penseranno di me", i "siamo sicuri che è colpa mia o posso dare la colpa a qualcun'altro?", ecc....
Insomma l'umore è andato sotto i piedi!
Eppure fino a pochi minuti prima ero sereno....
Alla fine l'errore è stato risolto senza problemi...ma intanto lo stato di serenità è andato a farsi friggere.
La mente è come una bimba piagnona e bizzosa, ha bisogno di una bàlia che la calmi, che la faccia tornare serena e gioiosa, che le dia nutrimento e cure...e anche qualche sculacciata.
Andiamola a cercare! :)
Buona vita
Federico
delle onde del mar:
una bàlia cercar
vò per l'anima mia"
Jacopo Ferretti
Quanto più mi osservo, tanto più mi accorgo che l'attenzione della mente è quasi sempre all'esterno di me.
O per timore del giudizio: "Cosa penserà se faccio questo?" "Posso dirlo o faccio una figura di merda?" "Ecco, ho fatto la cazzata..." "Speriamo che non mi veda nessuno..."
O per giudicare: "Ma cosa cazzo dice questo?" "Basta, non ne posso più di starlo a sentire..." "Guarda questa com'è vestita!" "Ma non si vergogna?"
E più la mente sta fuori, più è in balìa degli eventi. Ogni piccolo fatterello fa scattare un pensiero, una considerazione interiore su qualcuno o su qualcosa...portandosi dietro anche l'umore.
Ieri, per esempio, ero sereno: entro in ufficio e Chiara mi dice che c'è un errore nel documento che abbiamo presentato ai Sindaci. Partono i pensieri, le preoccupazioni, i "cosa penseranno di me", i "siamo sicuri che è colpa mia o posso dare la colpa a qualcun'altro?", ecc....
Insomma l'umore è andato sotto i piedi!
Eppure fino a pochi minuti prima ero sereno....
Alla fine l'errore è stato risolto senza problemi...ma intanto lo stato di serenità è andato a farsi friggere.
La mente è come una bimba piagnona e bizzosa, ha bisogno di una bàlia che la calmi, che la faccia tornare serena e gioiosa, che le dia nutrimento e cure...e anche qualche sculacciata.
Andiamola a cercare! :)
Buona vita
Federico
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considerazione interiore,
mente
giovedì 22 gennaio 2009
In bicicletta con Nicolò Fabi
"Chiudi gli occhi immagina una gioia
molto probabilmente penseresti a una partenza.
ah si vivesse solo di inizi di eccitazioni da prima volta
quando tutto ti sorprende e nulla ti appartiene ancora...
...ma tra la partenza e il traguardo
nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire
e costruire è potere
e sapere rinunciare
alla perfezione..."
Questa bella canzone di Nicolò Fabi mi ricorda che la sfida nella vita è proprio riuscire a trovare dentro di sè la forza e la determinazione per andare avanti quando lo sprint dell'inizio è ormai finito e il rash finale è ancora lontano...
quando la salita si fa più dura e ci si si sente soli e stanchi...
è allora che si può fare la differenza.
Avendo la forza di uscire dalla propria illusione mentale, si può guardare intorno e accorgersi che...
stiamo tutti pedalando allo stesso modo e intorno c'è la bellezza del mondo che si svela.
Grazie Vale : )
Federico
molto probabilmente penseresti a una partenza.
ah si vivesse solo di inizi di eccitazioni da prima volta
quando tutto ti sorprende e nulla ti appartiene ancora...
...ma tra la partenza e il traguardo
nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire
e costruire è potere
e sapere rinunciare
alla perfezione..."
Questa bella canzone di Nicolò Fabi mi ricorda che la sfida nella vita è proprio riuscire a trovare dentro di sè la forza e la determinazione per andare avanti quando lo sprint dell'inizio è ormai finito e il rash finale è ancora lontano...
quando la salita si fa più dura e ci si si sente soli e stanchi...
è allora che si può fare la differenza.
Avendo la forza di uscire dalla propria illusione mentale, si può guardare intorno e accorgersi che...
stiamo tutti pedalando allo stesso modo e intorno c'è la bellezza del mondo che si svela.
Grazie Vale : )
Federico
lunedì 19 gennaio 2009
I lampadari sui binari
Sala d'attesa della stazione di Piacenza. Ore 18:23
Mentre fuori c'è un via vai di gente e di treni, dentro, al caldo, c'è l'immobilità apparente.
Ognuno è chiuso nei suoi pensieri, lo sguardo sfuggente a qualsiasi incrocio. Se si potesse alzare il volume dei pensieri sarebbe un mercato di soliloqui.
Mi avvicino alla porta a vetri: nel gioco di luci e di riflessi, vedo la sala d'attesa proiettata all'esterno, sui binari.
Per assurdo questa "illusione ottica" ci prende in pieno.
La vita è come una sala d'attesa.
Aspettiamo al caldo che arrivi il nostro treno, ma il tabellone è rotto e continua ad annunciare ritardo.
E mentre fuori i treni passano continuamente, noi stiamo lì, in silenzio apparente.
Meglio uscire al freddo.
Buona vita
Federico
Mentre fuori c'è un via vai di gente e di treni, dentro, al caldo, c'è l'immobilità apparente.
Ognuno è chiuso nei suoi pensieri, lo sguardo sfuggente a qualsiasi incrocio. Se si potesse alzare il volume dei pensieri sarebbe un mercato di soliloqui.
Mi avvicino alla porta a vetri: nel gioco di luci e di riflessi, vedo la sala d'attesa proiettata all'esterno, sui binari.
Per assurdo questa "illusione ottica" ci prende in pieno.
La vita è come una sala d'attesa.
Aspettiamo al caldo che arrivi il nostro treno, ma il tabellone è rotto e continua ad annunciare ritardo.
E mentre fuori i treni passano continuamente, noi stiamo lì, in silenzio apparente.
Meglio uscire al freddo.
Buona vita
Federico
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