
Fin da bambino fantasticavo di andare a vivere in mezzo ai boschi dell'Appennino tosco-emiliano, quelle distese di alberi che vedevo dal finestrino appannato durante i nostri spostamenti dalla produttiva pianura padana alla natia toscana, il naso schiacciato sul freddo del vetro, gli occhi rapiti dal mistero di quei panorami, dalle casupole lontane con quegli antichi tetti di pietra arenaria.
Son passati anni, ma sono ancora in pianura padana, a produrre.
Rimando il sogno a un domani che si allontana, come quando rimando la sveglia delle sei, alle sei e dieci, poi alle sei e venti, poi ....
Una vita con la funzione snooze, insomma.
Qualche settimana fa ho ripreso a correre. Sapete la primavera, fa strani scherzi.
Stanco di correre per le vie del mio quartiere, mi sono ricordato che dietro casa c'è un laghetto, generato da una vecchia cava di ghiaia, vicino al fiume Serio.
Ho imboccato la strada sterrata e mi sono messo a correre lungo il sentiero che costeggia il laghetto, da una parte e il fiume dall'altra.
I primi giorni arrivo fino alla fine del laghetto e torno indietro, giusto in tempo per evitare un arresto cardio-circolatorio.

Il sentiero prosegue per qualche centinaio di metri in un boschetto di pioppi, poi supera il cavalcavia della tangenziale e si addentra nella campagna. I rumori delle auto si fanno lontani, mentre prendono posto altri suoni: il passaggio degli uccelli tra i rami, il fluire rassicurante del fiume alla mia destra, il fruscio dell'erba alta sulle gambe, i rametti spezzati sotto i miei piedi.
La scoperta è che ho un bosco dietro casa e neanche lo sapevo.
Ma la scoperta più interessante è che il modo migliore per realizzare i sogni è svegliarsi e iniziare a muoversi.
"Un albero il cui tronco si può a malapena abbracciare
nasce da un minuscolo germoglio.
Una torre alta nove piani
incomincia con un mucchietto di terra.
Un viaggio di mille miglia
ha inizio sotto la pianta dei tuoi piedi."
Lao Tzu
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