mercoledì 7 ottobre 2009

Il romanzo della vita

Cerchio di persone sedute sul tappeto grande,
incensi profumano l'aria di altre atmosfere,
ognuno prende la parola,
come se fossimo una tribù Navajo.

Corpi rilassati, cuori aperti e menti limpide.

In quel clima di saggezza, Enrico prende la parola:
"un giorno ho sentito dire che la vita senza uno scopo è come un uomo che cammina senza saper dove andare...tanto vale non camminare. Conquistarsi un orizzonte è la via per onorare la vita che ci scorre nelle vene."

Sembra un pensiero banale, quasi scontato.
Molti pensano di avere uno scopo nella vita. Anche io.
Nella realtà dei fatti, in quei rari e preziosi momenti in cui faccio i conti con la vita,
mi rendo conto che l'orizzonte è sfumato, la nebbia blocca la visuale.
In molte occasioni riesco a vedere solo dove metto i piedi.

Il pensiero affascinante è che ognuno, in questo viaggio terreno, ha il suo orizzonte da conquistare:
ognuno ha un bagaglio di talenti, di aspirazioni e di ostacoli interiori che lo portano verso un preciso scopo.
Come un romanzo già scritto che si svela a chi lo sa decifrare.

Un romanzo in cui noi,
da lettori inconsapevoli,
possiamo diventare protagonisti.

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