sabato 4 ottobre 2008

Il ricordo del reale

In coda con la macchina.
All'ora del tramonto.

Le auto che si fermano e ripartono.
L'aria che entra da uno spiraglio del finestrino mi rinfresca la faccia.
Una luce rosata illumina la mia mano sul volante.

Il cielo è un telo colorato che nasconde una grande verità.

Siamo nulla in confronto alla grandezza dell'universo.
Se arrivasse adesso un asteroide, dal profondo del cosmo, annienterebbe tutto quello che ho intorno.
Le macchine, le case, le fabbriche...
le persone che conosco, le generazioni passate, la storia dell'umanità...

Eppure...

eppure, dentro di me sento che facciamo parte di quella grandezza e che c'è qualcosa che non finirà, qualcosa che tornerà a quella grandezza.

In un momento la mia "realtà" diventa un'illusione e lascia il posto al reale.
E la differenza si sente....

Buona vita

Federico

1 commento:

Francesco ha detto...

tornare a quella che tu chiami "la grandezza", è lo scopo della quarta via, divenire consapevoli, non essere più sottomesso alle leggi meccaniche ma tentare di sottomettersi a quelle coscienti, entrando in contatto con mondi di ordine superiore.
Ma questo non può essere fatto nelle condizioni in cui ci troviamo. Il lavoro per raggiungere la completezza dell'essere umano è lungo, e forse questa vita non sarà sufficiente. Ma è lo scopo per cui siamo qui e dobbiamo raggiungerlo ad ogni costo.
Ma attento, l'immaginazione è ciò che ci fa credere di essere dove non siamo.
Il sonno non è un'idea, è la realtà, e per avere reali momenti di risveglio, non basta pensare di averli avuti.
Essi non sono come ce li aspettiamo, il centro formatori oci dice cosa e come dobbiamo vedere per essere in uno stato di presenza.
Solo in una scuola possono essere create le condizioni per essere presenti e scoprire che fino ad allora avevamo solo creduto di esserlo.