mercoledì 3 settembre 2008

Questione di lavatrici

"Come va con M.?" dico io mentre camminiamo.
Lei mi fa "sono sei mesi che ci siamo separati".
Gli alberi oscillano le loro foglie in silenzio.
Forse stasera pioverà.

F. "Qual è la ragione?"
S. "Questione di lavatrici..."
F. "In che senso?"
S. "Lui era stanco di farle al posto mio"
F. "E adesso?"
S. "Siamo stati anche da uno psicoterapeuta..."
F. "Scusa, ma tu sei una psicoterapeuta..."
S. "E' proprio questo il problema...."

S. continua a camminare, si vede che l'emozione dentro sta premendo, ma non la lascia uscire.
Tipo pentola a pressione. Poi un piccolo fischio e l'emozione a caldo esce, piano piano. La pressione diminuisce. Adesso mi parla con più calma. Mentre ascolto penso "come siamo simili...".

Quando so più cose dell'altro, mi sento in dovere di dire cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Sono rare le volte in cui mi viene in mente di provare su di me il giudizio che porto fuori.
Di essere ciò che predico.

Così la teoria e la pratica sono come due vecchi amici che si frequentano raramente.
Sarebbe utile e bello farli incontrare più spesso.

Buona vita

Federico

Nessun commento: