martedì 16 dicembre 2008

Il gardino murato

Quando tengo in mano mio nipote Tommaso, sento la sua presenza limpida.
Il suo stare al mondo è pieno di saggezza.

Il suo corpo è colmo di gioia fin dentro ogni cellula.
I suoi occhi rivelano un'anima antica.

Tant'è che a volte, quando lo tengo al petto e lo guardo, e i suoi occhi incrociano i miei, per un attimo non so più se sto guardando mio nipote o mio nonno.

L'anima col tempo viene imprigionata tra le mura della mente, la luce che un tempo rischiarava la coscienza diverrà lumicino e le tenebre regneranno sul giardino del cuore.

Finchè un canto, dal profondo, tornerà ad infiammare e a gettare luce su tutto quello che nel buio è cresciuto intorno: rovi, muri, erbacce...

Alcune piante alla luce moriranno, altre avranno bisogno del fuoco vivo per essere estirpate...
finchè il giardino del cuore tornerà a risplendere del verde rigoglioso della vita.

E ciò che doveva compiersi si sarà compiuto.

Buona vita

Federico

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