mercoledì 11 febbraio 2009

Quando c'avevo la febbre...

In questi giorni di assenza sono stato in malattia.
Febbre alta e tonsille infiammate.
Bella esperienza, era da un po' che non mi ammalavo così bene.

Ho ripensato a quando ero piccolo e avevo la febbre.
Mia madre faceva scattare il piano di emergenza, il programma ormai collaudato delle tre A:

Step 1: Alimentazione
a colazione toast e spremuta,
a pranzo pasta in bianco (con burro e formaggio),
a cena brodino e fettina di carne.
Il menù ovviamente era uguale per tutti i giorni della febbre

Step 2: Ambientazione
Pigiama "quello pesante" (anche d'estate)
Capanna di coperte tipo tenda sudatoria indiana
Luci soffuse
Televisione accesa
La tele era in bianco e nero e dava programmi mitici tipo "La donna bionica" o "L'uomo di Singapore" (quest'ultimo sconosciuto ai più)

Step 3: Attacco
Veniva chiamato il DOTTORE che si presentava come di consueto con due mani ossute e gelate da far spavento: mi auscultava il petto, mi tastava le tonsille e mi palpava la schiena. Poi con fare quasi dispiaciuto sussurrava "non è niente, solo un po' di influenza, gli dia dell'aspirina e se vede che arriva a 38 gli dia pure la tachipirina".
Aspirina e Tachipirina me le figuravo come due sorelle.
Aspirina era quella gentile, si scioglieva in acqua, faceva le bollicine...
Tachipirina era la sorellastra tedesca, interveniva di prepotenza quando l'affare si metteva male.

Morale della favola: passavo dai quattro ai sei giorni a letto. Ne uscivo fiacco, con le ossa rotte ma con una discreta cultura televisiva.

Adesso sono sette anni che non prendo più medicine.
La febbre la faccio sfogare naturalmente: non dura più di due giorni.

All'inizio avevo il panico quando arrivava a 38 e mi veniva in mente sorella Tachipirina...
Ma poi ho visto che se lascio il corpo libero di agire, lui sa già qual'è la cosa migliore da fare: ha già il suo programma standard incorporato. Non ne servono altri artificiali, anzi.
Se lo carico di cibo e medicine rischio di rallentarlo, se non di ostacolarlo.

Ascoltare il corpo è una delle cose più belle che sto imparando su questa Terra.

Buon ascolto : )

Federico

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse nelle tre A c'era anche
- in quel loro fare - un elemento segreto.... le coccole, l'attenzione, il desiderio di nutrire con amore e di prendersi cura di. Forse quando ci ammaliamo, ci ammaliamo di questa mancanza, in fondo in fondo....

Buona giornata
Frenky

Fede ha detto...

E' vero Frenky!
a volte sentivo di volermi ammalare solo per potermene stare lì, tutto accocolato nelle lenzuola, al centro dell'Universo-Mamma....proprio come quando stavo nella pancia : )

Poi ho scoperto quanto può essere bello anche accudirsi, stare nel proprio centro, accoccolarsi ai raggi del proprio Sole.

Un abbraccio e buona notte