sabato 7 novembre 2009

La fabbrica di cristalli

A pranzo dai miei: si parla di vaccini anti-suini e amenità farmacologiche.
Guardo mia madre, la ascolto mentre argomenta, dentro di me sento un sorriso che nasce.

Mi ricordo le sue posizioni sulla mia scelta di non prendere farmaci, che ho iniziato qualche anno fa. Era contraria, preoccupata, non si fidava della mia capacità di scelta, autonoma rispetto ad un medico.

La vedo adesso, che parla di sistema immunitario, di vaccini pericolosi, di alimentazione...
Se ripenso a me qualche anno fa, non avevo la certezza che ho adesso sul senso di questa scelta. Pur evitando medicine, avevo dubbi, paure di fare la cosa sbagliata, di uscire dallo schema generale di comportamento.

Malattia dopo malattia, è cresciuta in me la consapevolezza di cosa voglia dire "malattia" e di quanto assurdo sarebbe prendere una pillola per annullare il messaggio che la malatta porta con sè. Questa certezza ha iniziato a "cristallizzarsi", come una piccola roccia calcarea, formata con l'acqua e con il tempo.

Quello che l'insegnamento di quarta via mia aiutato a vedere è proprio questo: la mia vita è instabile, liquida: tutto accade senza la mia volontà e quindi dipende dalle influenze esterne.
Pericolo suina, terrorismo psicologico, delirio di massa... faccio il vaccino.
Ma se mi impegno nella presenza, posso creare dei piccoli spazi di costanza, di stabilità: posso cristallizzare in me una conoscenza e un comportamento coerente.

Allora, e solo allora, questo comportamento può avere un effetto reale sulla mia vita e sulla vita delle persone che mi stanno attorno.

2 commenti:

Gdn ha detto...

Proprio bello il tuo messaggio finale. Mi piace tanto leggerti.

Fede ha detto...

Grazie :)