sabato 19 aprile 2008

Farmaci o Sforzo?

Tratto dal sito dell'OISM - Osservatorio Italiano Salute Mentale:
"Signori e signore, buongiorno. Venire a Berlino per parlare contro la tirannia psichiatrica è per me un grande piacere, ed è molto commovente.
La psichiatria non è una scienza. Il modello medico non è scientifico. Non è possibile trovare un modello: un modello è una metafora.
Il modello medico è una metafora, ossia: è l’uso del linguaggio della malattia fisica per descrivere pensieri, emozioni e comportamenti; e in esso vi è uno scopo.
Piuttosto che un concetto o una teoria, esso è un’ideologia, nel senso che le ideologie promuovono interessi e l’ideologia promossa dal modello medico è l’ideologia del controllo sociale.
La mia opinione è, quindi, che l’unica funzione del modello medico, l’unica funzione della diagnosi medica e l’unica funzione della psichiatria medica — che significa “psichiatria coercitiva” — è il controllo sociale.
Perciò, io accuso la psichiatria di non essere una scienza, bensì un’ideologia, che, in collaborazione con lo Stato, asserve la funzione di controllo sociale mascherato.
In psichiatria abbiamo un fenomeno che Thomas [Szasz] mi ha indicato la settimana scorsa chiamato Gleichschaltung (spero di pronunciarla correttamente).
Gleichschaltung è una consolidazione coercitiva del pensiero, un’omogeneizzazione delle idee: il suo fine è evitare e reprimere opinioni di dissenso affinché tutti pensino allo stesso modo.
Questo è ciò che è successo nella psichiatria: tutti pensano col “modello medico”, tutti pensano che le persone abbiano malattie mentali, tutti pensano che le malattie mentali siano causate, e se le malattie mentali sono causate allora la mente non ha alcun senso.
Quindi si potrebbe dire che questa sia una guerra tra due ideologie: l’ideologia del modello medico secondo cui noi siamo tutti automi i cui pensieri, emozioni ed azioni sono causati da agenti chimici erranti o da geni cattivi o da eventi traumatici dell’infanzia o da impulsi incontrollabili, ma comunque causati.
E se un’azione è causata, essa perde la propria qualità morale ed il proprio contenuto morale, e in tal senso è disumanizzante in quanto noi siamo fondamentalmente animali morali.
Perciò io accuso la psichiatria di promuovere questa ideologia e la conseguenza di questa ideologia è che: Anzitutto, la psichiatria non è una scienza perché reprime e stermina i suoi critici; non è una scienza perché l’essenza della scienza è la critica. L’essenza della scienza è la non-ipotesi: l’ipotesi che si presta alla critica e alla falsificazione. La psichiatria non fa questo, e a mio avviso perde il suo status di scienza.
Quindi accuso la psichiatria di essere un’ideologia e non una scienza. Un’ideologia al servizio del controllo sociale.
E so che quanti tra voi qui si oppongono alla psichiatria coercitiva hanno amici o parenti che sono dalla sua parte, che l’hanno usata, o che hanno affidato i loro figli o genitori a ospedali psichiatrici perché non sanno che altro fare. E non sto minimizzando il problema del “cos’altro fare”: esso dev’essere affrontato, ma dobbiamo anche capire che la dinamica politica che si cela dietro alla psichiatria coercitiva è un mandato della gente.
Vi sono due cose che le persone vogliono e, al contempo, non possono tollerare: la tirannia e la libertà. Vogliamo un maggiore controllo sociale garantito da una legislazione autoritaria, ma al contempo vogliamo la libertà. D’altro canto siamo spaventati dalla nostra libertà, poiché libertà significa disordine; libertà significa novità; libertà significa deviazione dalle convenzioni. E se non possiamo tollerare questo, allora, vogliamo un grado di ordine sociale il più elevato possibile.
Con la psichiatria coercitiva possiamo mantenere l’illusione di vivere in uno Stato governato dalla legge perché le eccezioni vengono camuffate da cura medica attraverso il modello medico quale ideologia.
Io accuso la psichiatria medica di: abuso, coercizione, violenza e truffa. La prova di ciò è nella voce di coloro che l’hanno sperimentata!
La reclusione forzata in un ospedale psichiatrico è un abuso! Non è che a volte se ne abusi. A volte è scandaloso ciò che accade alle persone che vengono letteralmente trascinate dalle loro case da una polizia segreta e portate in un ospedale psichiatrico contro la propria volontà — un posto chiamato “ospedale” psichiatrico — dove vengono immobilizzati con cinghie di cuoio, drogate contro la propria volontà e sottoposte a lavaggio del cervello. E se non ritengono di essere malate di mente, questo verrà annoverato come sintomo che conferma la loro malattia.
Quindi troverete in alcune cartelle cliniche che uno dei motivi per cui una persona viene definita schizofrenica è perché non ha consapevolezza della propria malattia. Quindi se neghi la malattia ciò verrà considerato una prova contro di te, la prova che hai la malattia, e quindi vieni messo in un’istituzione totale, dove si perde l’autonomia sui propri spostamenti, sulla parola, sui pensieri e sui comportamenti.
Negli anni mi è stato spesso chiesto di aiutare le persone a uscire dagli ospedali psichiatrici. Io rispondo: “È molto facile, se la persona ha sufficiente autocontrollo. Tieni la bocca chiusa, fai ciò che ti dicono, mostrati felice e in due settimane sarai fuori!”.
E, sorprendentemente, molte persone sentendo ciò capiscono, perché per la prima volta si sentono dire “Non sei in un ospedale: sei in una prigione! Sei in una situazione involontaria.” Queste persone ti tratterranno fintanto che darai voce a pensieri che essi non capiscono o apprezzano, o se esprimi sentimenti che li spaventano, o se agisci in modo da violare il loro senso di regole di condotta.
Ti tratterranno all’ospedale come malato di mente finché potranno lavarti il cervello e trasformarti con i farmaci in un robottino obbediente che può essere considerato innocuo, nonostante l’effetto di questi psicofarmaci sia la soppressione del pensiero. L’effetto degli psicofarmaci più potenti — che sono estremamente pericolosi — causano la discinesia tardiva.
Dal mio tirocinio ad oggi, vedo persone che assumono questi farmaci e questi farmaci, di fatto, rendono le persone più conformiste — io chiamo questi farmaci “Conformazina”, “Obbedienzina”. Loro invece li chiamano con altri nomi: “Stelazina”, “Compazina” — ma sono “Remissività-zine”!
E la gente diventa robotizzata, ma non è in grado di pensare, né di ricordare. I loro cervelli sono danneggiati, le loro menti sono danneggiate, ma non recano più fastidio e quindi vengono considerati dagli psichiatri “sotto controllo”.
Io ritengo la somministrazione coatta di farmaci un abuso! Nessuno dovrebbe essere mai obbligato ad assumere un farmaco contro la propria volontà. Eppure questa è una pratica comune in psichiatria e viene razionalizzata e giustificata in questo modo: è per il bene e l’interesse della persona. “Arbeit macht frei”: il lavoro rende liberi. Gli psicofarmaci rendono liberi. È lo stesso tipo di pensiero. E noi tutti ci crediamo, perché ci viene detto da esperti. E la macchina della propaganda (il governo) diffonde questo concetto: che esiste una cosa come la “schizofrenia” e le altre malattie mentali, che sono curabili o alleviabili con gli psicofarmaci: “Arbeit macht frei”, il lavoro rende liberi. Gli psicofarmaci rendono liberi! Questo è “Gleichschaltung”.
Io accuso la psichiatria di sfruttare il modello medico per crearsi un’identità propria.
Questo era molto chiaro negli anni ’60. Allora Szasz, Ernest Becker ed io eravamo realmente interessati alla scienza ma eravamo anche molto interessati alla storia delle idee, alla filosofia, alla psicologia, all’antropologia, alla sociologia. E vi era un crescente numero di terapeuti non-medici che iniziavano a esercitare, e gli psichiatri si sentirono minacciati. Dovettero ristabilire la propria identità medica. E quindi ciò che essi fecero per ristabilire la propria identità medica fu: imboccarono il sentiero riduzionista, intrapresero il sentiero della psichiatria biologica in cui tutte queste cose — ansia, depressione, rabbia, tutti i mali umani — sono il risultato di qualche tipo di funzione cerebrale errante, o di un’anatomia cerebrale o di una fisiologia erronee, o di squilibri chimici.
Ed una delle funzioni di questa ideologia è di fare degli psichiatri dei medici. Perché se gli psichiatri saranno medici, allora i loro pazienti debbono essere dei malati.
Se i pazienti non sono malati, gli psichiatri non sono medici e quindi gli psichiatri devono (ed alcuni di essi lo sanno pure e ne parlano) creare la propria identità medica per il loro prestigio, per il loro Ego, per i propri benefici finanziari sulla pelle delle persone che essi definiscono “malati mentali”.
Erving Goffman disse: “Gli psichiatri definiscono le persone come il tipo di oggetti su cui le attività della psichiatria sono appropriate”.
La mente non avrebbe senso se questi comportamenti, pensieri e emozioni, che vengono etichettati come “mentalmente malati”, fossero causati da fattori biochimici o genetici. Allora i pensieri sarebbero semplicemente come il singhiozzo o la tosse. Sarebbero solo estrusioni prive di senso.
Io accuso la psichiatria di affermazioni false e fraudolente. Per esempio, che la depressione è causata da uno squilibro biochimico. Questo è falso! Eppure, tutti sembrano credere sia vero.
Negli USA la gente viene regolarmente da me dicendomi: “Io ho uno squilibrio biochimico!”. Chiedo: “Come lo sai? Hai effettuato un test?” (No, perché non vi sono test!) “Sei andato in laboratorio a fare un prelievo del sangue?” (No, perché non vi sono test!) “E allora come fai a sapere di avere uno squilibrio biochimico?” “Beh, la zia di mia madre sta prendendo il Prozac e dice di avere uno squilibrio biochimico, ed io mi sento depresso come lei.” Oppure: “L’ho letto nel New York Times.” Oppure: “L’ho sentito alla radio.” Signori e signore... la depressione è l’unica malattia nota all’uomo che si sia diffusa per passaparola!
Perché anche dal punto di vista biochimico il Prozac, per esempio — non so se usate il Prozac in questo paese, ma dev’esserci qualcosa come il Prozac o altri antidepressivi — si suppone debba aumentare il livello di serotonina nel cervello perché è un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina, ossia inibisce la ricaptazione della serotonina negli spazi sinaptici dove avviene la trasmissione neurale incrementando [e bla-bla-bla]...
La depressione è considerata essere dovuta ad un livello troppo basso di serotonina perché gli antidepressivi SSRI incrementano il livello della serotonina. Queste sono le prove in base a cui la psichiatria proclama che la depressione è una malattia.Quantunque, siccome non hanno critici, nessuno ode mai che la serotonina viene incrementata immediatamente ma la depressione non si allevia prima di sei settimane!
La depressione è un malessere spirituale che sopraggiunge allorché perdiamo la speranza. Gli psichiatri considerano la disperazione come un sintomo principale della depressione. Ora, la disperazione è dovuta ad un diminuito livello di serotonina oppure il livello diminuito di serotonina è dovuto alla disperazione?
Essi non affronteranno questa questione, che è la prova che la loro non è una scienza, la prova che essi operano ideologicamente e che la funzione di questa ideologia è il controllo sociale, controllo sociale mascherato in alleanza con lo Stato perché vi è un mandato pubblico per un ampio raggio di controllo sociale per procura legale.
Io accuso la psichiatria di collusione con le industrie farmaceutiche al fine di rafforzare la propria identità. Ogni rivista psichiatrica è finanziata dalle industrie farmaceutiche. Tutte quelle conferenze sono finanziate dalle case farmaceutiche. Se doveste andare alla convenzione dell’APA a Toronto fra un paio di settimane, vi trovereste le case farmaceutiche far pubblicità — ognuna di esse —, elargendo regali costosissimi agli psichiatri. Ma provate a portare superstiti della psichiatria, o dei critici, ai convegni psichiatrici: non potete farlo! Chiamerebbero la polizia per tenerci fuori. Ma le case farmaceutiche, loro possono entrare. Un mio amico con cui parlai la settimana scorsa mi disse che inizia a preoccuparsi... “Che ti preoccupa?” [chiesi]. Mi rispose “Beh, le case farmaceutiche ci stanno pagando tutti i pasti!”
Questa alleanza tra la psichiatria, le case farmaceutiche e lo Stato — quella che io chiamo “l’alleanza Stato/scienza” — la funzione di questa “alleanza Stato/scienza” è il controllo sociale. E l’unico modo in cui questo controllo sociale può essere effettuato è disumanizzando la gente, dicendo che i loro pensieri, emozioni e comportamenti sono causati anziché scelti. Negando che la mente abbia senso.
Se il comportamento è causato, allora l’individuo che manifesta quel comportamento non ne è responsabile, perché la responsabilità implica la scelta. E il linguaggio della scelta è molto diverso dal linguaggio degli squilibri biochimici.
Potete rigirare la questione in tutte le salse, ma non potete attribuire logicamente un’azione biochimica o fisica quale causa dei pensieri, emozioni o comportamenti.
Questo è un errore logico e ora non abbiamo tempo per addentrarci nella logica di tutto questo. È qualcosa che dovrebbe essere dibattuto, ossia che non si può avere come logica e valida spiegazione di un pensiero, emozione o azione un fattore biochimico o genetico.
I fattori biochimici o genetici significano «causa ed effetto», che i pensieri, le emozioni o il comportamento sono un effetto. Ma
se intendiamo essere considerati responsabili per i nostri pensieri, emozioni e comportamenti — se intendiamo opporci alla psichiatria coercitiva! — allora dobbiamo addossarci la responsabilità di noi stessi.
Questa è l’unica alternativa, perché a meno che non ci prendiamo la responsabilità di noi stessi, a meno che il concetto di responsabilità venga allargato e promosso ed insegnato in maniera umana, cosicché i bambini fin da un’età precoce capiscano il significato della responsabilità personale, e a meno che noi adulti siamo intenzionati a prenderci la responsabilità personale, le persone allora ci accuseranno di aver agito per via di qualche fattore corporeo, qualche fattore genetico, qualche fattore biochimico o qualche trauma del passato, che causano il nostro comportamento
.
Questo nel mio Paese è stata chiamata «abuse excuse», ossia: persone che cercano di essere assolte dai propri crimini appellandosi all’infermità mentale. Questo è il rovescio della medaglia del modello medico. Da un lato il modello medico serve come giustificazione per privare le persone della loro libertà; dall’altro il modello medico serve come giustificazione per discolpare certe persone imputate di crimini attraverso una difesa fondata sul vizio di mente. Quindi, la coercizione medica e la difesa psichiatrica sono le facce opposte della stessa moneta: da un lato coercitiva verso le persone, dall’altro giustificazionista. E entrambe minano il concetto di responsabilità personale, essenziale in ogni civiltà.
Ascoltate il mio consiglio: non andate mai da uno psichiatra! Egli troverà qualcosa che non va in voi, perché tutti abbiamo qualcosa che non va, e questo finirà nei vostri fascicoli permanenti e potrà essere usato contro di voi se il vostro datore di lavoro o la vostra compagnia di assicurazione o il sistema legale riesce a entrarne in possesso; e, se vorranno, li useranno contro di voi. Questi sono archivi pubblici e ora, nell’era dei computer, sono facilmente accessibili."

2 commenti:

Fede ha detto...

Franca!
Questo ho bisogno di stamparlo e leggermelo con calma nel week-end altrimenti perdo la vista :)

Complimenti per l'argomento scelto. Sarebbe interessante fare un giro in un Centro PsicoSociale ogni tanto...

Fede

Fede ha detto...

una persona che conosco, in un periodo di difficoltà è stata in un CPS per esempio...e le hanno consigliato il Prozac...così vanno le cose?

Fede