mercoledì 23 gennaio 2008

A cavallo delle onde

Pomeriggio di fine estate di qualche anno fa, sono sulla spiagge di Forte dei marmi con alcuni amici, il mare è agitato, le nubi minacciano pioggia. Nonostante le raccomandazioni, io ed alcuni amici entriamo in acqua: i cavalloni schiumano potenti e, anche se facciamo i grandi, comunque rimaniamo vicini alla riva...d'un tratto, frastuono, acqua che brucia le narici, il corpo sbalzato, senza più controllo...le mie gambe vanno contro la testa di un mio amico, sento una botta sulla schiena ma non so cos'è, annaspo tra la schiuma salata...agito le braccia a casaccio e già sento la risacca che mi trascina verso il mare aperto, mi allontana dalla riva. Mi agito ancora di più, le braccia tonfano nell'acqua e mi tengono a mala pena a galla...

Capisco, in un attimo, che se continuo così, affogo: cerco di calmarmi, scaccio i pensieri pessimisti, coordino le gambe e le braccia per cercare di nuotare verso riva. Se cavalco le onde e faccio resistenza alla risacca sarà più semplice arrivare a riva...

La mente è un mare in tempesta, le onde sono emozioni e la risacca sono preoccupazioni che rubano energia. Spesso però dimentico la preziosa lezione di quel pomeriggio.

Ricordare è possibile, ricordare è necessario...per vivere.

Buona notte

Federico

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