lunedì 19 maggio 2008

Nel buio degli ingranaggi...d'un tratto una luce

"Stasera ho un appuntamento importante. E' meglio se parto alle cinque e mezza per arrivare in tempo a Milano: Vale ha il saggio di canto alle sette ed è la quarta a cantare".

Dico dentro di me mentre sono in ufficio.
Sembrerà strano, ma mi è difficile uscire dall'ufficio...e iniziano ad intrufolarsi alcuni pensieri del tutto speciali, chiamiamole "giustificazioni interiori". Come queste...

17:30 "adesso mando l'ultima mail e poi vado, è giusto finire prima di andare";

17:35 "mi sono accorto che c'è anche il verbale da finire e spedire, cosa faccio? Se non lo mando stasera sono in ritardo...lo avevo promesso, che figura ci faccio"

17:45 "accidenti è tardi...però se corro un po' riesco ad arrivare in tempo...e poi alle cinque e mezza era troppo presto, se parto alle sei arrivo giusto giusto."

17:55 "mi sa che trovo coda perchè sta piovendo...ma no, chi l'ha detto, ci sarà il solito traffico"

18:00 "non arriverò mai in orario! però tanto non iniziano mai in orario..."

18:10 "Porc! Lo sapevo che avrei trovato coda! Perchè non sono partito prima!?! Comunque se Vale si fa spostare e cambia ordine alla scaletta dovrei arrivare in tempo per ascoltarla."

19:45 arrivo di corsa nella sala. sento applaudire. Ha appena finito....

Le giustificazioni interiori sono gli ostacoli che mi impediscono di essere come vorrei. Ci tengo a sentir cantare Vale, il mio cuore mi spinge verso questo... ma la mente preferisce rimanere nel comodo binario del tran tran quotidiano: uscire dall'ufficio per andare da lei rappresenta uno sforzo.

Di fronte al contrasto la giustificazione scatta meccanicamente e funge da ammortizzatore: una delle sue parole d'ordine è il "però". "dovrei andare adesso per arrivare in orario, però..." "sarebbe utile alzarsi dal letto presto, però..." "adesso dovrei studiare, però..."
Il "però"smorza la contraddizione, rende tutto apparentemente coerente, ma in realtà nasconde le mie profonde motivazioni, aprendo la porta alle parti peggiori di me: pigrizia, egoismo, paura, preoccupazione, ecc
E così se avevo deciso che la mia giornata sarebbe andata in un modo...alla fine mi ritrovo da un'altra parte. E' un meccanismo automatico che mi riporta sempre sui consueti binari.

Se porto più luce nei miei meccanismi mentali, posso vedere le mie giustificazioni e cercare di bloccarle. Questo mi permette di vedere le contraddizioni che stanno dietro e in me si può produrre uno stato del tutto nuovo in cui posso decidere che direzione dare alla mia giornata.

Portare attenzione e osservare... la vita ci può riservare delle sorprese : )

Buona vita

Federico

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