martedì 10 giugno 2008

Dubbio amletico

"Essere, o non essere, questo è il problema: se sia più nobile per la mente soffrire per i colpi e le ferite del destino avverso o armarsi per lottare contro un mare di guai e con la lotta annullarli per sempre?"
Shakespeare

Certo che il nostro William la sapeva lunghissima su come siamo fatti noi esseri umani...

Per lui ci sono due strade ben distinte che una persona può percorrere:

1.
La prima vede la nostra mente dibattersi tra le sofferenze quotidiane, spesso immaginarie.
Nel vano tentativo di scansare i guai e i problemi, di accomodarsi sugli allori delle certezze, la mente si tira addosso sfighe le più varie e i cataclismi mandati dal destino.
Non risolve i problemi pensando che si risolvano da soli...e i problemi raddoppiano ad ogni giro di giostra.

2.
La seconda vede la nostra mente impegnata nella lotta quotidiana contro i nostri problemi, veri o fasulli, le pigrizie, le paure, le ansie.... e nella lotta a viso aperto sconfiggerli ad uno ad uno, con costanza e ottimismo, fino ad annullarli per sempre.
Questo perchè inizia a capire che un problema affrontato è una parte oscura di me che viene alla luce e che, una volta illuminata per bene, scomparirà dal mio cammino.
E al prossimo giro di giostra, avrò tolto un altro velo al palcoscenico della mia consapevolezza.

Ganzo William, eh? Quasi quasi sarebbe da rileggere : )

Buona vita

Federico

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