venerdì 27 giugno 2008

La lampadina difettosa

L., mi guarda con i suoi occhi spiritati, la mole del suo corpo sta in piedi davanti a me.

"pregare non vuol dire parlare a vanvera, o fare una cosa tanto per fare" dice

mi sta spiegando di quando stava cercando lavoro e un prete le dava i consigli su come pregare per trovarlo.
"mica si prega così e olè ti arriva il posto!" ride sguaiata, la sua risata ha un che di triste-allegria.

"pregare vuol dire prepararsi tutti i giorni ad ottenere ciò che si chiede. Vuol dire crederci e perseverare...oh, alla fine il lavoro l'ho trovato!"

L. fa la metalmeccanica adesso, non le piace ma, nonostante i suoi problemi psichiatrici, riesce a mantenere una casa e convive con il suo ragazzo. Anche lui con problemi gravi.

L. ha questo potere: lancia strali di luce involontaria, come una lampadina difettosa, lampeggia e a volte rimane accesa per qualche minuto.

E' allora che mi domando chi sia il vero pazzo tra noi due. Chi sia inconsciente.
E a volte, se riesco a svegliarmi dal torpore del pregiudizio, riesco a cogliere le perle che sa distribuire intorno.

Gioca al gratta e vinci, fuma una sigaretta, ride sguaiata e salta da un discorso all'altro.
Chi le darebbe quattro soldi per ciò che dice?

Eppure, col suo lampeggiare, mi fa vedere che nella stanza mancava la luce.

Buona vita

Federico

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