sabato 11 luglio 2009

La luce in garage

33 anni, ragioniere, romano.

Nei garage si mette un passamontagna e stupra donne.

Bravo ragazzo, educato.

Aveva già tentato di violentare una donna, anni fa. Arrestato poi scarcerato.

Impegnato in politica, coordinatore di un circolo del PD.

E' stato incastrato da una videocamera a circuito chiuso.
Dimostrata la sua colpevolezza con il confronto del DNA.
Incastrato dal sangue.

Il sangue: l'unica cosa che lega il ragioniere per bene allo stupratore senza scrupoli.

Di solito si rimane sconvolti da questi episodi di cronaca.
Ci colpiscono nel profondo, perchè sappiamo benissimo che anche dentro di noi ci sono un ragioniere educato e uno stupratore senza scrupoli che convivono....insieme a tanti altri.
Così nel grande, così nel piccolo.

Personalità separate da pareti divisorie della coscienza.
Unite dallo stesso sangue che scorre nelle vene.

Se riusciamo a togliere quelle pareti divisorie, la convivenza diventa impossibile.
La luce che filtra dentro di noi dirada le ombre della nostra parte più buia.
Alla luce della coscienza non è possibile coltivare le ombre del crimine, della perversione, della violenza...

Le pareti stanno in piedi perchè ci sono dei sostegni che le tengono su: giustificazioni.
"l'ho fatto perchè lei mi ha provocato..."
"sono coì perchè mio padre mi picchiava..."
"sono il frutto della società corrotta..."

Ogni giustificazione è una de-responsabilizzazione.
Ogni sforzo per essere cosciente è una presa di responsabilità per le proprie azioni.

Con me presente
i sostegni cadono,
la luce filtra.

Marco; 10, 17-18

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