mercoledì 22 luglio 2009

L'ecologista pigro

Terrazza estiva, a cena con la mia vecchia cara amica Paola.
Davanti ad una buona Guinness e a delle splendide patatine al forno....
mentre il Sole calante si riflette sugli occhiali omonimi,
si rimembrano le cazzate della gioventù.

Me ne torna in mente una che illustra chiaramente un mio comportamento assolutamente meccanico, frutto del lavoro incontrastato della mia personalità...

Un tempo mi ero fatto la coscienziosa idea che avere la macchina fosse dannoso all'ambiente e mi inducesse, di per se stessa, ad inquinare.
Per cui avevo preso la ferma decisione di non utilizzarla e di lasciarla in garage.
La decisione era talmente ferma che avevo deciso persino - pensate - di lasciar scadere la polizza assicurativa della suddetta autovettura.
Non per pigrizia - sia ben inteso - ma per quella ferma decisione di cui sopra.
Ero sicuro che sarebbe stato uno stimolo ulteriore a non usarla.

Come spesso accade, però, la decisione l'aveva presa solo una parte di me, un gruppo di "io" - chiamiamoli i Verdi della situazione.

Nel frattempo, la mia mente continuava, come di consueto, a vagare in un avvicendarsi di risposte automatiche a stimoli esterni, per cui ben presto mi resi conto che, per mantenere in pace il resto dei miei "io" urlanti, avevo bisogno dell'auto.
D'altronde avevo deciso di non usarla, mica avevo deciso di cambiare tutte le mie abitudini...

Per cui chiesi la macchina a mia madre e inizia a usare quella.
Per settimane.
Qualche mese.

Finchè mi chiese, gentilmente e con tatto, se volevo per caso che me la regalasse...
Non vi dico la furia "io non voglio l'auto! Ho deciso di farcela senza! così non mi aiutate!".

Beato sonno...

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