venerdì 24 luglio 2009

L'ospite inatteso e la beata fatalità

Proseguendo sull'episodio della macchina del post di ieri l'altro,
mi sono ricordato di un particolare ancora più assurdo.

Avendo l'auto nel garage,
ferma perchè non volevo usarla
e perchè non avevo rinnovato l'assicurazione,
guidavo la macchina di madre.

prima una volta, poi due...poi la usai ininterrottamente per qualche mese...

Quando dovevo parcheggiarla a casa,
avendo il garage bloccato dall'altra,
ero "costretto" a parcheggiarla fuori,
in strada, vicino a un fosso.
(in realtà avrei potuto parcheggiarla dentro al cortile...
ma vuoi mettere, dover aprire il cancello, richiuderlo...
quanta vita sprecata)

Altro particolare.
Lasciavo il finestrino regolarmente aperto.
Tra l'altro era novembre.

Insomma da lì a poco tempo iniziai a sentire uno strano odore in auto.
Avete presente quando fate la spesa alla Coop
e il taleggio vi cade inavvertitamente sotto il sedile senza che ve ne accorgiate per giorni?
Non so se è capitato a qualcuno di voi, comunque l'odore era quello.

Il primo pensiero - dopo due o tre giorni - fu proprio il suddetto latticino.
Ma guardando sotto i sedili, niente taleggio o simili.
Mi rassegnai e dissi "passerà".

Nel frattempo - mese di dicembre - viaggiavo regolarmente con il finestrino abbassato, per evitare di svenire alla guida.

A niente servirono le parole degli amici.
"Sei sicuro che sia un odore passeggero? Non conviene controllare?"
A niente le prese in giro.
"Fede, hai un cadavere nel bagagliaio?"

Ogni giorno era peggio.
Ma io ormai ero assuefatto.

Le mie amicizie intanto si sfoltivano...
E quando c'era da prendere la macchina - chissàperchè - tutti si offrivano di portarmi.

Epilogo della storia?

Finalmente restituii l'auto alla legittima proprietaria-madre.
Lei ovviamente si allarmò e fece controllare - a mio padre - l'auto.
Con il solo artifizio del suo naso da segugio,
si orientò verso il vano portaoggetti,
puntò la coda, e iniziò a "scavare".

Sorpresa!
Dietro al portaoggetti,
incastrato in una grata
nell'inane tentativo di fuggire,
un TOPO,
inesorabilmente putrefatto,
era immobile nel graticcio di plastica.
Entrato un mese prima dal finestrino aperto "vista fosso".

Ecco un chiaro esempio di come Pigrizia e Spirito di adattamento riescono a sposarsi,
in un connubio micidiale.

Beata fatalità!

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