domenica 9 marzo 2008

I vasi dell'imperatore

Una volta l'Imperatore della Cina, "Figlio del Cielo", ebbe in regalo cinquantacinque magnifici vasi di porcellana. Erano proprio stupendi e di grande valore. La tinta dominante era il blu, con quelle inimitabili sfumature violette che nelle contraffazioni non riescono mai! Una meraviglia...
L'Imperatore ne andava orgoglioso, tanto che fece persino costruire un palazzo per ambientare degnamente quei capolavori. E incaricò un Mandarino di prenderne cura: egli solo poteva toccare i vasi e spolverarli delicatamente.
"E guai a chi dovesse mai danneggiarli!" - disse severamente l'Imperatore nel dare la consegna - "Se qualcuno mi sfregia un vaso, gli taglio le mani, e se qualcuno dovesse romperne uno, allora lo pagherà con la testa!".
Il Mandarino ci mise tutto l'impegno, ma una sera andò a urtare in un vaso che cadde a terra e si spezzò. E l'indomani, rotolò a terra anche la testa del Mandarino.
Un secondo e un terzo custode subirono la stessa sorte.
I rischi di quell'incarico, evidentemente, erano superiori ai vantaggi; sì che nessuno a corte aveva più il coraggio di accettare un simile incarico.
Alla fine si presentò un vecchio saggio, arzillo e sorridente.
"Per me" - disse - "ho già ottant'anni e anche se mi va male, ci perdo poco".
Le sue maniere piacquero tanto all'Imperatore, che lo accettò, pur con le solite esortazioni e minacce.
Come ebbe ricevuto l'incarico, il vecchio si mise in azione: prese un grosso randello e con l'irruenza di un energumeno, menando colpi all'impazzata, in pochi istanti fracassò tutti i vasi, dal primo all'ultimo. Una montagna di cocci.
Fuori di sé per la collera, l'Imperatore gli si avventò contro: "Maledetto selvaggio, cos'hai fatto?"
"Figlio del Cielo" - rispose il vecchio saggio con imperturbabile calma - "ho salvato la vita a cinquantadue dei vostri migliori sudditi".
L'Imperatore tacque... pensò... poi comprese. E lo creò Mandarino.
(Storie di cento paesi, a cura di E. MARCOLINI)
Scegliere è difficile e doloroso - a volte -.
Altre volte invece, c'è solo un'unica scelta da operare.
Entrambe le situazioni hanno un comune denominatore: il rischio.
Rischiare è scegliere consapevolmente di fare uno sforzo.
Imparare a rischiare apre orizzonti inaspettati, e per un attimo, ma solo un attimo, ci lascia soli in mezzo a tanti.
Franca

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