domenica 2 marzo 2008

Complesso o Complicato? La folla

Sabato sera.
Un momento di preghiera meditativa.
Dopo molto tempo, mi trovo ad ascoltare e a conversare con persone che, in qualche modo, mi sono care.
Tante presenze, tanti modi di essere, tante personalità.
La personalità non è mai semplice, nè a una dimensione; spesso sembra che una folla si nasconda nel cuore di un individuo. I greci credevano che le figure che popolano i sogni notturni fossero personaggi che, abbandonato il corpo del dormiente, uscivano nel mondo e vivevano le loro avventure, ritornando in esso prima del risveglio.
Nello strato più profondo del nostro cuore non c'è un io singolo, semplice, ma una galleria di io diversi che entrano in contraddizione e in conflitto tra di loro. Se queste contraddizioni le incontriamo a livello superficiale, questo può provocare una faida intestina che potrebbe perseguitarci per tutti i giorni della nostra vita.
Non possiamo dare forma concreta alla molteplicità di io che incontriamo nelle nostre più intime meditazioni e spesso, per questo motivo, diventa difficile esternare questa concretezza, darla ad altri in parole che non troviamo.
Forse abbiamo bisogno di sviluppare un nuovo senso della meravigliosa complessità dell'io.
Per evitare di cadere nella trappola della pigrizia che ci fa dire "non capisco".
Quando le persone scoprono la complessità - propria e altrui - si spaventano e, con il martello del pregiudizio, abbattono questo ricco paesaggio interiore fino ad appiattirlo; si conformano, si accontentano di andare d'accordo e smettono di essere presenze vive, persino per sè stessi.
Abbiamo bisogno di schemi di pensiero onesti e adatti a questa complessità.... .


(P.S. Complesso= insieme di più elementi, di più parti / Complicato=difficile da interpretare, che richiede impegno)
Buona Vita!
Franca

1 commento:

Anonimo ha detto...

mi si sono arrotolate le sinapsi nel tentativo di comprendere...