martedì 24 aprile 2012

C'ho la giustifica, Prof !

Al Liceo c'era un lascia passare che apriva tutte le porte, un foglietto che permetteva di arrivare in ritardo o non arrivare affatto alla lezione: la giustifica.

Si mostrava con orgoglio e malcelata contentezza la panacea di tutti i mali.
"Bigazzi, non ti sei presentato a scuola ieri ed eri interrogato" gracchia quella di matematica con le ciglia aggrottate.
"EH, prof, non stavo tanto bene... comunque c'ho la giustifica" e le ciglia, come per incanto, si distendono.

Giustifica, abbreviativo scolastico di giustificazione, deriva dal latino justificare - formato da justusfàcere, dimostrare che una cosa è giusta. Detta così ha un aspetto equo e innoquo.

Secondo il linguaggio consono ad un percorso di quarta via, invece, la giustificazione ha un significato più specifico e ha più a che fare con le mie esperienze liceali: rende giusto ciò che non lo è.


Purtroppo è più diffuso di quello che si pensi, non solo in età adolescenziale ... quella è solo una palestra per applicare la giustificazione nella vita di tutti i giorni.

Come si riconosce una giustificazione?
Basta chiedersi una semplice domanda:
"Mi sto prendendo responsabilità delle mie azioni?"

Se la risposta è "assolutamente no, me ne guardo bene!" allora siamo di fronte all'esempio classico di giustificazione.

La giustificazione nasce come schermo verso l'esterno:
"Maestra, ha iniziato prima lui!"
poi, col passare del tempo e con la pratica assidua, si insinua all'interno della nostra mente e si trasforma in giustificazione verso l'interno:
"Ho smesso di fumare, però in questa situazione una sigaretta ci sta proprio bene... e poi è una sola".

Riconoscere le giustificazioni con cui infarciamo la nostra giornata è un passo importante per rendersi conto di come siamo fatti realmente, di quanta poca responsabilità ci prendiamo delle nostre azioni, di quanta poca volontà c'è in noi.

Riconoscere le giustificazioni ci aiuta a togliere il velo di Maya, l'illusione che creiamo per nascondere chi siamo veramente. Ed è allora che un percorso di crescita reale può avvenire. 

2 commenti:

Mary ha detto...

Anni or sono mi ero dedicata a Reiki e ad alcune discipline che chiamerei di crescita ed educative. Ne avevo tratto grande vantaggio per me e per chi mi stava attorno. La visione delle vita era cambiata e finalmente i valori tornavano al loro posto. Poi piano,piano,mantenendo tuttavia vive le cognizioni acquisite, mi sono allontanata da questo.
Oggi nell'intento di aiutare un'amica in crisi, attraveso Mario, sto ricercando quella persona che in un giorno lontano era venuto al centro di Legnano a tenere una conferenza (non ricoro il nome ma è,credo, il fondatore di Lunem). E grazie a tale ricerca incappo in queste pillole di saggezza. Che nostalgia. Ringrazio la mia amica che, per un attimo mi ha riproiettato in questo mondo. Spero di riuscire a portarvela e.....magari di esserci ancora anch'io per un po'. Complimenti. MARY

Fede ha detto...

Grazie a te, Mary.
La porta è sempre aperta per chi ha intenzione di crescere.